In via Chiesa Rossa sono in corso le trattative con le famiglie per il superamento del campo, mentre in quello abusivo di via Selvanesco i minori sono stati dati in affidamento e si va verso la chiusura
di Adele Stucchi
Doppio intervento dei servizi sociali del Comune sugli insediamenti Rom del Municipio 5. Situazioni molto diverse – il campo Rom Villaggio delle rose di via Chiesa Rossa è un campo autorizzato, insediatosi nel 2000 su terreno comunale, mentre quello di via Selvanesco è abusivo e su terreno privato – accomunate dalla volontà, da parte di Palazzo Marino, di tutelare i minori e i diritti fondamentali dei residenti e di chi abita il quartiere.
Villaggio delle rose di via Chiesa Rossa
Decisa la chiusura nel dicembre scorso, a oggi continuano i colloqui dei servizi sociali per il trasferimento dei residenti. La data del 30 settembre, entro la quale le circa 70 famiglie di nazionalità italiana e residenti a Milano avrebbero dovuto lasciare il campo, è stata superata. A oggi la metà circa dei residenti aventi diritto ha accettato la proposta di trasferirsi in alloggi popolari destinati a famiglie con fragilità, per un periodo di tempo determinato. I colloqui con i residenti che al momento rifiutano il trasferimento sono in corso, mentre è ancora in attesa di valutazione, da parte del Comune, l’ipotesi avanzata di realizzare una cooperativa edificatrice, composta dai residenti del Villaggio delle rose.
ll progetto della cooperativa
Al progetto, oltre i rappresentanti della comunità Rom, stanno lavorando l’architetto Giovanni La Varra di Barreca & La Varra (progettisti insieme a Stefano Boeri del Bosco verticale) e, a titolo personale, l’architetto Gabriele Rabaiotti, ex assessore del Comune di Milano e presidente del Municipio 6, oggi funzionario di MM.
Campo Rom di via Selvanesco
Molto diversa la situazione di questo campo abusivo sul limitare del Parco Sud, da cui partirono l’agosto scorso i 4 bambini di età dagli 11 ai 13 anni che a bordo di una Citroën rubata travolsero e uccisero in via Saponaro la signora Cecilia De Astis. Nelle settimane scorse, dopo diversi sopralluoghi, la Polizia Locale guidata da Gianluca Mirabelli ha rilevato una grave carenza di condizioni igieniche e un sostanziale abbandono dei minori presenti.
La relazione del Tribunale dei minori
Nella relazione consegnata al Tribunale dei minori si segnalava come “(i minori fossero) abbandonati a loro stessi, senza corrente elettrica e acqua per potersi lavare … in una evidente condizione di isolamento sociale … non iscritti all’anagrafe studenti e, non svolgendo altre attività culturali, artistiche o sportive adeguate alla loro età, soliti trascorrere le loro giornate all’interno del campo fra terra, pozzanghere e cumuli di rifiuti”. Accertato lo stato di abbandono, il tribunale ha disposto a fine settembre per dieci minori, di età compresa tra i 4 e i 17 anni, il trasferimento presso una struttura protetta individuata dai servizi sociali del Comune. Così come è accaduto per i quattro minori autori dell’omicidio della signora De Astis. «Ringraziamo vivamente il comandante e gli agenti della Polizia Locale, per il delicato e importante lavoro svolto; altrettanto ringraziamo il Prefetto e le forze dell’ordine coinvolte, per l’intervento al campo Rom di via Selvanesco – ha dichiarato il presidente del Municipio 5 Natale Carapellese –. È molto importante che i minori del campo siano stati trasferiti in un luogo protetto, perché possano essere accuditi e andare a scuola. So che nel campo abusivo, che è bene ricordare è una proprietà privata – ed è ciò che rende difficile ogni intervento – permangono ancora tre adulti. L’auspicio è che presto anche loro abbandonino il campo».
