Alla partigiana e “ribelle della montagna” Sandra Gilardelli il Premio Art.3 presso Casa della Memoria

«Le donne hanno fatto molto per la Resistenza, ma di loro non si è più parlato»

L’Associazione Articolo 3 diffonde dall’anno della sua nascita, 2005, documentazioni e testimonianze per contribuire alla formazione civile e politica dei cittadini e ogni anno assegna un riconoscimento per premiare l’impegno di chi contribuisce al progresso civile e politico del nostro Paese nel rispetto della Costituzione della Repubblica italiana del 1 gennaio 1948.

In particolare, il Premio Art.3 si ispira al fondamentale dettato dell’articolo 3 della Carta costituzionale “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e vuole sottolineare che sono proprio le parole che lo compongono a permetterci di diventare uguali  all’altezza della testa e del cuore.

Il 22 marzo scorso l’associazione Articolo 3 ha conferito il premio per l’anno 2024 alla partigiana Sandra Gilardelli «per il coraggio dimostrato nella Resistenza par­tigiana e per la conquista delle libertà alla base della nostra Costituzione». Alla cerimonia erano presenti Primo Minelli, presidente ANPI Provinciale di Milano, Roberto Cenati Comitato Nazionale ANPI, Sandro Liberali presidente di Art.3.

«Le donne hanno fatto molto per la Resistenza, ma di loro non si è più parlato»

La staffetta ‘ribelle della montagna’ Sandra, nata a Milano nel 1925, ancora oggi continua a raccontare nelle scuole la storia di quelle persone che non usavano ancora la parola “partigiani”, ma che erano i “ribelli della montagna”. Figlia di un antifascista, a 18 anni ritenne naturale partire verso la montagna, nel Verbano, per prendere parte come staffetta alla Brigata alpina Cesare Battisti.

Qui il video della premiazione e del racconto dalla sua viva voce di come entrò a far parte dei ‘ribelli’. «La libertà? Era la parola che mio padre antifascista mi inculcò spiegandomi che “l’uomo senza libertà non è un uomo felice, saremo felici quando la dittatura non ci sarà più e gli uomini avranno di nuovo la libertà”. Per questo non è stata una scelta la mia entrata nella Resistenza, ma una cosa naturale. Un giorno, mi trovavo in un villaggio a 800 m, incontrai i primi ragazzi che venivano dalla pianura per rifugiarsi in montagna, li avvicinai chiedendogli “Siete partigiani?” e loro mi risposero arrabbiati “No, siamo ribelli!”. Spiegai “Ve l’ho chiesto perché voglio venire con voi”, solo allora cambiarono atteggiamento e mi portarono al Comando dove mi sottoposero a un lungo interrogatorio per capire chi fossi e che conoscenze avessi…»

Un’altra intensa sua testimonianza è la video-intervista del Corriere della Sera pubblicata in occasione del 25 aprile 2023: clicca qui per ascoltarla.

 Dal “Discorso sulla Costituzione” di Piero Calamandrei

Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità. Andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.

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