Riflessioni sulle elezioni europee 2024 raccolte dalla redazione de ilSUDMilano per andare a votare con consapevolezza l’8 e il 9 giugno

Oggi, sabato 8 giugno, dalle 15 alle 23, e domani, domenica 9 giugno dalle 7 alle 23, ogni cittadino europeo ha non solo il diritto ma anche il dovere civico di partecipare attivamente alla vita democratica del proprio paese andando a votare i candidati (da uno a tre di una medesima lista alternati di genere diverso) per selezionare i futuri deputati che andranno al Parlamento Europeo. La redazione de ilSUDMilano vi offre una selezione (certamente parziale) di interventi, articoli, book espressi ultimamente da associazioni e fondazioni culturali, sociali ed economiche che hanno dedicato molto spazio alle Elezioni Europee 2024.

Gariwo. Il Giardino dei Giusti

Gariwo è l’acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide, una onlus con sede a Milano e collaborazioni internazionali, che dal 1999 lavora per far conoscere i Giusti affinché “la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità”.

Nelle ultime settimane il magazine GariwoMag si è interrogato sulle urgenze di un mondo interconnesso, sulla tutela di diritti e libertà, sulle guerre in corso “questioni che proprio non possiamo non considerare prima di recarci alle urne l’8 e il 9 giugno”.

Con gli approfondimenti proposti di seguito, gli autori fanno il punto sugli aspetti imprescindibili che devono condizionare il voto di ogni cittadino “Così da poterci assumere le nostre responsabilità come società civile europea. A partire, ovviamente, da quello che ci hanno insegnato i Giusti del sogno europeo, come Simone VeilAltiero Spinelli e Ursula Hirshmann“. 

6 cose da non dimenticare prima di andare a votare.

1. L’ambiente – Sabrina Di Carlo
Il sistema non funziona e va cambiato. La transizione energetica è raccontata solo come scomoda e l’attivismo è ridicolizzato quando non addirittura colpito e criminalizzato. Leggi “La grande saggezza”

2. La partecipazione – Cristina Giudici
Un milione di giovani italiani senza cittadinanza non può votare. Dobbiamo riformare la legge sulla cittadinanza e dare il diritto di voto ai residenti stranieri. Leggi “Qui vivo, qui voto”

3. Il dialogo – Gabriele Nissim
Ritroviamo il gusto della conversazione e della non violenza nella vita della Polis e non viviamo le prossime elezioni come se si dovesse andare alla resa finale degli uni contro gli altri. Leggi “La violenza delle guerre inquina la democrazia ritroviamo il gusto della pluralità” 

4. La democrazia – Tetyana Bezruchenko 
L’Ucraina giochi un ruolo centrale nel determinare a chi affidiamo il nostro voto. Sosterremo la democrazia o cadremo nelle trappole populiste dei partiti? Leggi “L’Europa, il nostro voto e l’Ucraina” 

5. L’unità– Francesco M. Cataluccio
L’Europa è Libertà, pur nella salvaguardia delle differenze. L’ideale di un’unità europea nasce contro i totalitarismi e nel ricordo doloroso di milioni di morti di due guerre. Libertà, Pace, Solidarietà, Collaborazione, Cultura e Rispetto sono le basi dell’Europa. Leggi “Europa, Europa” 

6. La libertà – Simone Zoppellaro
C’è una parte di Europa che sta lottando per la sua e la nostra libertà, e un’altra che la democrazia rischia di gettarla al vento. Siamo sicuri di essere noi il cuore pulsante dell’Europa? La realtà ci dice che la nostra Europa muore o rinasce a Tbilisi e Kyiv. Leggi Declino della democrazia nel mondo: da che parte starà la nostra Europa? Da non perdere tutti gli altri approfondimenti su Europa e democrazia. Li trovate qui

Fondazione Feltrinelli. Via col Voto Europa

Via col Voto Europa è un ricco programma di incontri, contenuti, presentazioni di libri e podcast, con le voci della Fondazione e i protagonisti del dibattito politico, per approfondire i temi e le sfide del voto europeo che ci aspetta. Ne presentiamo due.

A conti fatti

A conti fatti è una rubrica multimediale a cura del ricercatore Niccolò Donati sulle principali sfide dell’agenda europea. Dall’agricoltura all’energia, dalla transizione verde alla difesa, dalle politiche economiche all’aumento delle disuguaglianze, dalla gestione delle migrazioni alla solidarietà tra i paesi membri che strada prenderà l’Europa? Quali sono le proposte delle forze politiche europee sulle questioni aperte dell’Europa?

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Che cos’è L’Unione europea della Salute

L’Unione si è scoperta allo scoppio della pandemia da Covid una struttura quasi indifesa, priva delle capacità necessarie per intervenire là dove l’emergenza era più grave. Nella confusione generalizzata, il risultato iniziale è stato quello che (purtroppo) tutti abbiamo conosciuto: risposte unilaterali, parziali, scoordinate e spesso incongruenti, emerse qua e là nella lotta a un nemico non ancora ben compreso. “Costruire al centro. L’Unione europea della salute” è un articolo di Davide Caprioglio che ci porta a scoprire la nascita della nuova Unione della Salute (European Health Union, EHU).

L’appello al voto della CGIL

Serve un’Europa che torni a considerare il proprio modello sociale – esempio unico e storicamente ispiratore delle conquiste più avanzate in tutto il mondo – come perno centrale delle proprie azioni e dei cambiamenti necessari. Serve un’Europa che realizzi un nuovo modello di sviluppo, armonico ed inclusivo tra le proprie differenti regioni. Serve un’Europa che redistribuisca benessere e ricchezze, garantendo opportunità e dignità a chi studia, a chi lavora, a chi è in pensione.

“Se guardiamo l’occupazione – ha spiegato il segretario generale della CGIL Maurizio Landini intervistato da Serena Bortone a ‘Chesarà…’ su Rai 3 – il numero assoluto è vero che è aumentato, però se guardiamo i numeri dell’occupazione siamo 4 milioni di lavoratori part time, che sono persone che non arrivano a 20 ore di lavoro a settimana e a 10mila euro lordi l’anno. Ci sono 3 milioni di contratti a termine, 1 milione di lavoratori a chiamata, 1 milione di lavoratori interinali, sono aumentate le partite Iva involantarie e in molti casi le collaborazioni, e siamo di fronte all’aumento della precarietà”. “Quando in un paese hai 7-8 milioni di persone che pur lavorando sono poveri, vuol dire che il sistema non funziona”. Intanto la  campagna referendaria lanciata ad aprile sta andando molto bene: “siamo vicini all’obiettivo e supereremo abbondantemente l’obiettivo delle 500mila firme, per abolire le leggi sbagliate che sono state fatte negli ultimi 25 anni dal Jobs act alla liberalizzazione dei contratti a termine a quelle che minacciano la salute e la sicurezza sul lavoro.”

La Voce. L’Europa oltre le elezioni

L’Europa oltre le elezioni” è il titolo dell’e-book nel quale sono stati riuniti gli articoli su tematiche europee pubblicati di recente sulla testata lavoce.info dell’Associazione La Voce (di cui sono soci Tito Boeri, Massimo Bordignon, Lorenzo Fazio, Pietro Garibaldi, Silvia Giannini e Pietro Ichino). Racchiude i temi più importanti del dibattito europeo attuale per un voto più consapevole, affrontando temi come politiche energetiche e ambientali, immigrazione, Patto di stabilità, decisioni di politica monetaria, riforma del MES e molto altro. “Una sezione introduttiva esplora le tendenze elettorali e le percezioni dei cittadini europei riguardo il futuro dell’Europa. Lo proponiamo ai lettori perché possano trovarvi informazioni utili per un voto consapevole”. Puoi scaricarlo compilando il modulo a questo link.

Dieci grafici per le elezioni europee 2024

Spesso un grafico vale più di tante parole: la rubrica La parola ai grafici de La Voce è interamente riservata in questa occasione alle elezioni per il Parlamento europeo: quanti giovani andranno a votare per la prima volta, l’età per l’elettorato attivo e passivo, le differenze di genere, l’età media degli eurodeputati, quanti seggi ha ciascun paese, l’affluenza alle urne e altro ancora. La Voce propone 10 grafici che analizzano nel dettaglio i dati relativi alle elezioni europee 2024: dalla composizione dell’europarlamento, all’affluenza alle urne registrata in passato, fino alle statistiche sulla rappresentanza e sull’influenza esercitata dai vari paesi membri a livello europeo. L’obiettivo è fornire sia un quadro complessivo della legislatura uscente e del ruolo che i parlamentari, anche italiani, hanno avuto in Europa sia illustrare le caratteristiche degli elettori che come noi andranno a votare in questi giorni.

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