La drammaticità delle tempeste anomale: cinquemila alberi abbattuti in città, un centinaio nel solo Parco Ticinello. Ingressi vietati nei parchi in caso di nuove allerte meteo
Di certo è impossibile cancellare dagli occhi le terribili immagini del nubifragio del 25 luglio e del 26 agosto (assai meno potente), che si sono abbattuti sulla città, con raffiche di vento fino a 120 chilometri orari e 40 millimetri di pioggia nell’arco di poche decine di minuti, facendo schiantare a terra quasi cinquemila alberi. Oltre mille operatori tra Vigili del fuoco, la società di gestione del Verde comunale, Amsa, MM, Nuir (Nucleo Intervento rapido) e Polizia Locale, hanno lavorato notte e giorno, tra ondate di calore e piogge torrenziali, per ripristinare strade e parchi entro la fine di agosto.
Allerte meteo
Tuttavia, in caso di allerte meteo, una nuova ordinanza vieta, in via precauzionale fino al 30 settembre, l’ingresso in alcuni grandi parchi urbani, tra cui Ticinello, Cascina Bianca e Parco delle Cave, in cui sono in corso indagini ispettive e interventi di ripristino. Attenzione si dovrà porre nel sostare sotto gli alberi con segni di danneggiamento.
Le ferite del Ticinello
Profonde le ferite del Ticinello, l’unico parco agricolo urbano della città con i suoi 88 ettari ai confini tra la città e la campagna del Parco Agricolo Sud Milano. La relazione tecnica degli agronomi del Comune segna 80 alberi tra caduti, danneggiati o pericolanti, di cui 45 di grandi dimensioni, con il primo nubifragio e altri 15 con il secondo.
In particolare, hanno sofferto i caratteristici filari di pioppi che delimitavano le marcite. Piante già considerate a fine ciclo vita, da sostituire con filari alberati in sequenza alternata con piante a crescita lenta ma più forti come le farnie. Anche alcuni maestosi salici caratterizzanti gli incroci dei canali hanno subito la violenza del nubifragio, mentre il filare alberato piantato pochi anni fa di querce in alternanza con altre specie, ha dato maggior prova di resistenza.
Danni al patrimonio arboreo
Ora è tempo di valutare i danni del patrimonio arboreo del parco, tra alberi abbattuti, sradicati o pesantemente compromessi, lo stato attuale di salute e stabilità dei filari, e il deterioramento delle opere idrauliche (ponti, argini, canali) e dei percorsi sterrati interpoderali. In particolare, la strada che delimitava le marcite e le coltivazioni di granoturco, è stata squarciata dallo sradicamento di un intero filare di alti pioppi e ora dovrà essere interamente rimodellato il battuto sterrato per il passaggio dei mezzi agricoli.
Nel prossimo autunno, i conduttori Andrea e Nazzareno Falappi, da settimane intenti con il dolore nel cuore a liberare strade e rogge da tronchi e rami caduti e seguire i lavori dei tecnici inviati dal Comune, sperano che gli enti appositi non rinviino più la valutazione del rischio che sta comportando la crescita oltre misura dei vecchi filari di pioppi (piantati 50-70 anni fa e, fino alla chiusura delle cartiere della zona, sostituiti ogni 15-20 anni) e la decisione della loro sostituzione con specie più resistenti e compatibili con le condizioni climatiche radicalmente mutate.
A dimostrare la drammaticità della devastazione subita dal Parco è la lunga sequenza di tronchi accatastati in attesa d’essere cippati. Altri parchi della zona sud di Milano, Ravizza, Chiesa Rossa, della Resistenza, dei Fontanili sono in attesa della ‘pulizia di fino’ delle squadre di volontari “Insieme per il verde”, mentre il Parco delle Cave è ancora attenzionato (un grosso pioppo che sembrava godere di ottima salute si è abbattuto a terra all’improvviso).
Eppure “Si ricomincia!” è l’invito dell’Associazione Parco Ticinello sulla sua pagina social a partecipare ai prossimi eventi per ridare vita al Parco ferito in modo profondo dai nubifragi: “Nessuna bufera potrà distruggere questo rapporto!”.
(Foto di Francesca Mochi)