Le Arpie del sud Milano campionesse d’Italia di Roller Derby

Nato negli Usa Il nuovo gioco di squadra su pattini a rotelle è arrivato in Italia sull’onda del film Whip It.  La capitana Eleonora Luca denuncia: «Siamo scudettate, ma senza palestra»


La squadra delle Harpies Roller Derby, appena conquistato il titolo italiano.

Il Municipio 5 ha una squadra Campione d’Italia. Si tratta della Harpies Roller Derby, vincitrice del titolo 2022/2023, conquistato contro The Anguanas di Vicenza nei play off del 20 e il 21 maggio scorsi a Roma. Ma che sport è il Roller Derby? Lo chiediamo a Eleonora Luca, capitana della squadra.

«È uno sport di squadra, si gioca sui pattini e su una pista ellittica. Per vincere servono tecnica, forza fisica e coraggio perché è uno sport di contatto, ma ci vogliono anche intelligenza e coesione del gruppo, perché la strategia è importantissima».

È uno sport pericoloso?

«No, non più di molti altri sport di contatto. Siamo protette con caschi, ginocchiere e gomitiere, e, prima che le giocatrici comincino a gareggiare, insegniamo loro a cadere e ad assorbire i colpi».

Come è nata la tua passione per il Roller Derby?

«Io mi sono avvicinata al Roller Derby dopo aver visto il film Whip it di Drew Barrymore, in cui si racconta di una ragazza ribelle che scopre questo sport. A Milano non c’erano squadre e così, 12 anni fa, insieme ad altre ragazze che avevano conosciuto questa disciplina o all’estero o attraverso il film, abbiamo fondato le Harpies».

Le prime competizioni le avete fatte all’estero. Come mai questa scelta?

«In Europa questo sport è molto più diffuso. In Francia ci sono più di 300 squadre mentre in Italia sono 12 o 13. Quindi nei primi due anni di attività ci siamo unite anche ad altre squadre italiane partecipando insieme a competizioni con squadre estere di livello simile al nostro».

Finché non siete diventate campionesse d’Italia.

«Quando si gioca a Roller Derby monta fortissima l’adrenalina: la soddisfazione per ogni miglioramento è enorme. Farlo per il titolo italiano è stato un moltiplicatore di emozioni e una gioia incredibile».

Per il futuro avete un vivaio di ricambio?

«Questo sport piace moltissimo ai bambini e alle bambine e in tutto il mondo si pratica dai 5 anni. Per anni ci siamo allenate al campo Vismara, ma al momento non abbiamo sede fissa e questo crea naturalmente dei problemi sia nel crescere le nuove leve, sia di spese da sostenere. Tutti i giovedì facciamo una specie di corso all’aperto di pattinaggio generico a Milano in piazza Minniti (zona Isola – NdR) ma senza palestra al chiuso è complicato dare continuità all’allenamento. Ci piacerebbe fare un progetto con le scuole superiori per lavorare con ragazzi e ragazze che possano provare questo sport e decidere se praticarlo. Con lo scudetto tricolore sulla maglietta contiamo sia di portare il roller derby nelle scuole, sia di trovare finalmente una palestra in zona».


Come si gioca a Roller Derby

Il roller derby è uno sport di squadra di contatto sui pattini a rotelle, in cui due squadre di pattinatori si affrontano su una pista ellittica in una gara di velocità, tecnica e strategia. Questo sport si sviluppa come prevalentemente femminile negli Usa e da lì si diffonde in Europa.

I pattini normalmente usati sono quelli classici ossia i cosiddetti “quad” con ruote posizionate sotto i quattro angoli di ogni pattino.

Una partita ha una durata di 60 minuti ed è suddivisa in due tempi da mezz’ora: ogni tempo è a sua volta suddiviso in riprese, che hanno una durata massima di due minuti ciascuna.
Scendono in campo due team da 5 elementi: ogni squadra presenta 4 blocker e 1 jammer.

Al fischio di inizio di ogni ripresa, tutti i partecipanti si muovono.
Il compito di ogni jammer è quello di superare il pacchetto degli 8 blocker, ponendosi in testa e facendo un giro completo dell’anello: concluso il primo giro, lo jammer deve superare nuovamente il resto della squadra per fare punti. Ogni blocker avversario superato è 1 punto.
Naturalmente, nel frattempo i blocker non restano a guardare: ogni squadra cerca, infatti, di avvantaggiare il proprio componente veloce e fare da muro al jammer della squadra avversaria.

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