Cittadini e aziende ridisegnano l’area di via Ripamonti

In attesa dei progetti per la M6, il workshop con i professori del Politecnico studia soluzioni per la mobilità, il verde e gli spazi pubblici. In autunno il secondo confronto organizzato dal Municipio 5 ed entro fine anno sarà presentato lo Studio d’Area


Da destra: i professori del Politecnico Laura Montedoro e Gabriele Pasqui, l’assessore all’Urbanistica Mattia Cugini e il presidente Natale Carapellese del Municipio 5.

Oltre 100 persone hanno affollato il 13 giugno scorso il workshop pubblico, organizzato dal Municipio 5 nel vecchio Cam di via Verro. Obiettivo: provare a immaginare insieme il futuro del quadrante Ripamonti, ovvero l’area urbana a sud dello Scalo Romana, delimitata a ovest dalle vie Ferrari/Bazzi ed a est da corso Lodi. Un territorio in vertiginoso sviluppo immobiliare, ricco di opportunità, ma con diversi problemi irrisolti, che se non affrontati, rischiano di peggiorare la vita degli abitanti, invece che migliorarla.

Per l’ambizioso progetto di “Rigenerazione urbana” del Quadrante Ripamonti il Municipio 5 si è avvalso delle competenze dei professori Gabriele Pasqui e Laura Montedoro del DAStU (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani) del Politecnico di Milano, che hanno prima realizzato una mappatura dei progetti e delle criticità dell’area. E poi condotto il workshop di giugno, insieme ai cittadini e le numerose aziende che si sono o si stanno insediando nell’area a sud di Scalo Romana.  Tra queste, insieme Hines, Fondazione Prada e Fastweb che hanno sostenuto direttamente il progetto, c’erano Boehringer Ingelheim, Digital Magics, Talent Garden Calabiana, Covivio, Louis Vuitton, Nexteria, Snam, A2a.

In questi mesi i professori del DAStU daranno forma alle proposte di cittadini, aziende e Municipio. Poi, in autunno, convocheranno un secondo workshop di “restituzione e confronto” ed entro fine anno, redigeranno il documento definitivo, che sarà presentato in Municipio.

«Al termine di questo percorso avremo definito delle linee guida per una strategia di cambiamento, insieme a coloro che vivono e lavorano in questa parte della città – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica del Municipio 5 Mattia Cugini -. Lo Studio d’Area prodotto sarà portato in Comune, anche in funzione di un aggiornamento del Pgt, e servirà da bussola per indirizzare le risorse che arriveranno sul territorio dagli oneri di urbanizzazione provenienti dai lavori allo Scalo Romana e dai numerosi nuovi insediamenti di aziende».

Il nodo Ripamonti-Ferrari-Antonini

Mobilità sostenibile, connessioni con il sistema del verde e strutturazione dello spazio pubblico urbano sono stati i tavoli su cui si sono confrontati i cittadini. Numerose le proposte, le idee e soprattutto le necessità emerse. Di queste ultime quelle relative al traffico, il trasporto pubblico, le ciclabili e collegamenti verdi sono state le più dibattute.

Sul traffico, la mobilità sulla via Ripamonti è risultata al centro del confronto. In attesa che venga rifatto l’armamento tramviario per ridurre vibrazioni e crepe sull’asfalto e che finalmente vengano sincronizzati i semafori, il sogno è trasformarla, in un futuro certamente non prossimo (magari il giorno in cui arriverà la M6), in un boulevard verde, per pedoni, biciclette e mezzi pubblici.

Al momento però la sfida è sollevarla dal traffico più intenso, così come per le congestionate direttrici che dall’hinterland entrano in città e che transitano da est a ovest, in particolare sulla via Antonini. Secondo cittadini e aziende, al momento, la soluzione non può che essere dare agli automobilisti delle alternative concrete all’uso dell’auto privata. In prima istanza collegando i monconi di piste ciclabili, per realizzare una rete che attraversi tutto il quadrante dalla periferia al centro e da est a ovest. In questo senso l’ipotesi emersa di tracciare un percorso ciclabile protetto che consenta dal Vigentino – Ortles, attraversando via Ripamonti, via Ferrari e percorrendo le vie Campazzino e Lampedusa, di raggiungere la parte orientale del municipio e con essa la fermata della M2 di Abbiategrasso, è apparsa una soluzione relativamente semplice.

La metropolitana e il tram 24

La conclusione dei lavori alla stazione della Circle line di Porta Romana e il prolungamento del tram 24 fino allo Ieo (inizio lavori previsto nel 2024) dovrebbero concorrere a sollevare il traffico sulla circonvallazione e sulle vie Ferrari e Ripamonti. Ma tutta la questione del potenziamento mezzi pubblici su quest’area e in generale nel sud Milano, come emerso chiaramente dal workshop, è legata al destino e poi al tracciato della M6. Ribadita nei giorni scorsi dal sindaco Sala la volontà di proseguire nella progettazione della nuova linea, entro l’anno MM dovrebbe svelare il tracciato migliore. Stando a quanto reso noto mesi fa, le ipotesi allo studio sono: una linea est ovest, da Ponte Lambro fino alla Barona; o quello una che da nord arriva a sud, da Expo/Quarto Oggiaro a San Dona- to o Ripamonti/Opera, passando per il centro. Sulla base di questa decisione sarà possibile anche valutare se portare il tram 24 fino a Opera o almeno Noverasco, per sollevare il traffico sulle vie Ferrari e Antonini.

Ticinello, Vaiano Valle e Smart City Lab

«L’obiettivo del Municipio è realizzare un sistema di corridoi verdi, che colleghino da una parte il Parco Sud con la città, attraversando lo Scalo Romana fino piazza Trento e via Crema, che saranno riqualificate, e dall’altra il parco della Vettabbia con il Parco Ticinello», ha spiegato l’assessore Matteo Cugini. Tra le criticità segnalate nel workshop c’è stata la situazione delle aree private di via Vaiano Valle da ripulire dai rifiuti e bonificare, dopo che per anni sono state occupate da famiglie rom. Qui purtroppo la proprietà ha aperto un contenzioso con il Comune, riguardo chi debba fare le opere di bonifica e quindi i tempi rischiano di allungarsi, se non ci sarà un accordo extragiudiziale.

Altro tema emerso riguarda l’area incolta dietro lo Smart City Lab, l’incubatore di impresa di prossima apertura (l’esito del bando dovrebbe essere noto entro l’estate), e la strada chiusa che si trova accanto. I cittadini e il Municipio 5 chiedono che l’area venga bonificata e diventi un parco pubblico, collegato al quartiere Spadolini, attraverso il Parco Erasmo da Rotterdam. La strada a sud dello Smart City Lab invece si è scoperto è stata chiusa arbitrariamente anni fa. Anche in questo caso cittadini e Municipio chiedono che venga riaperta e si colleghi con il parco e il ponte ciclopedonale previsto sulla Roggia Vettabbia. Infine il Parco Ticinello. L’area agricola è interessata da interventi sui percorsi interni, i corsi d’acqua e sulle alberature, che dovrebbero terminare entro l’anno. Sempre entro l’anno dovrebbe essere annunciato se Fondazione Cariplo è disponibile a finanziare il progetto di recupero della Cascina Campazzino. Ma anche in questo caso il condizionale è d’obbligo.


Hanno detto del workshop i manager di Fastweb, Fondazione Prada e Hines


A sinistra Elena Marchetto di Fastweb ed Chiara Costa di Fondazione Prada

«Lavoriamo insieme a chi abita il territorio»

Quando a dicembre dello scorso anno, abbiamo aderito allo studio del Municipio 5, ancora non erano quasi visibili le tracce del lavoro sullo Scalo, che oggi avanza velocemente: la ricognizione con il Politecnico, a cui siamo felici di aver partecipato, è partita nel momento giusto. Individuare principi guida inerenti allo spazio pubblico, interessa le persone che già abitano l’area, ma anche chi vivrà questa zona in futuro. 

Chiara Costa, Head of programs Fondazione Prada

«Sviluppiamo sinergie tra pubblico e privato»

Fastweb si riconosce con entusiasmo nell’intento comune di favorire lo sviluppo di un quartiere in piena trasformazione, vivace, ricco di servizi, di infrastrutture e di contenitori culturali, aperto a esperienze di socializzazione e di inclusione. Fastweb da sempre si pone come obiettivo la produzione di valore per la collettività, guardando al presente e al futuro. Sinergie pubblico-privato che creano, come in questo caso, crescita per il quartiere e per la città, costituiscono esempi virtuosi.

Elena Marchetto, Head of local governments relations Fastweb

«Per noi è importante conoscere le esigenze del territorio»

“Quadrante Ripamonti” spiega chiaramente il nostro approccio al territorio su cui ci inseriamo con vari progetti. Realizzare un building, qualunque sia la destinazione, comporta uno studio profondo dell’ambiente che vi sta intorno sia da un punto di vista urbanistico, ma anche funzionale e relazionale. Per questo motivo, prendere parte a questa analisi significa avere la possibilità di conoscere le esigenze di chi vive nell’aerea al fine di migliorarne la qualità della vita, certi che solo nella collaborazione tra pubblico e privato si possa trovare la strada verso un cambiamento sostenibile in città.

Raoul Ravara, Managing director, asset management Hines Italia

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