Un giallo ambientato a Gratosoglio

Libri –“La calda estate del Commissario Casablanca”, il noir di Paolo Maggioni

ll 14 aprile, alla Casa delle Associazioni e del Volontariato di via Saponaro, Paolo Maggioni, autore e giornalista, intervistato da Elena Borrone del Laboratorio di Quartiere, ha presentato il suo ultimo libro noir – “La calda estate del Commissario Casablanca”, un giallo ambientato a Gratosoglio. Elena Pelagotti di Libri on the Road ha letto parti del libro, trasmettendo il pathos col quale è stato scritto. C’era anche la possibilità di acquistarne copie, messe a disposizione da Luca Santini con la sua Libretta. Maggioni ha catturato l’attenzione di una sala gremita e curiosa, raccontando ricordi e aneddoti del quartiere Gratosoglio vissuto durante l’adolescenza, intrecciati alla vita professionale di giornalista e ad esperienze umanitarie intraprese. Nel libro è presente tutto questo, nel racconto di una Milano variegata e piena di contraddizioni che è possibile veder cambiare salendo sui tram 3 o 15 dal centro fino al capolinea. Milano muta come una fisarmonica “Tutto è vicino. Prendi la nostra linea: centro-periferia, ricchi-poveri, grattacieli-casermoni, vincenti-sconfitti… c’è tutto in un’ora di viaggio, tutto attaccato, tutto con un solo biglietto di andata e ritorno».  

“La calda estate del Commissario Casablanca”

È un libro diviso in 23 parti, è descrittivo, narrativo, ironico, capace di cogliere l’attualità e le storie di ieri. Gratosoglio è un mondo, all’interno di una Milano che “investe, Milano non dorme mai, Milano sempre in movimento” – scrive Maggioni –. Tutto vero, però Milano suda anche”. Si scorgono divisioni della società in uno stesso quartiere, riconosciute da chi lo vive tutti i giorni e condito da luoghi spesso inaccessibili, complici anche le vie, che se non le conosci ti ci perdi dentro. 

La storia. Giuliano Casablanca, detto Ginko, è il protagonista, un commissario di polizia appena trasferito dalla Omicidi all’Ufficio Passaporti. Sembra essere costretto a un lavoro abitudinario con la sua squadra composta da Panettone, Zhong, cinoromano che ha preferito lavorare nella pubblica amministrazione che nel bar di famiglia e Minimo Sindacale, grande sfaticato. Il commissario non ha perso la passione per le indagini e, approfittando delle vacanze del questore ricostruisce la storia di Issa, maliano fuggito dal Centro di accoglienza di via Sammartini, luogo caro a Maggioni per il lavoro giornalistico svolto nel 2016 sulla rotta dei Migranti a Como. Issa è scappato lungo i binari del treno, poi è morto sul tetto di un vagone diretto in Svizzera. Sembrava l’incidente di un migrante diretto verso un sogno di rinascita, di pace e riscatto ma si rivelerà una storia di spaccio e di violenza. Un giallo ambientato in quello strato subculturale di una Milano multietnica e multisensoriale tra grattacieli e turisti, trattorie e sartorie d’alta moda, i migranti accampati dove possono e le case popolari di Gratosoglio. Come scrive Maggioni nei ringraziamenti “Grazie a Milano, ai suoi Osti e alla sua umanità (…). Questa storia corre sui binari della memoria, traiettorie che si incrociano col ricordo”.

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