Dall’incendio della Torre nel 2021, è nata Fondazione Rinascita Antonini per trasformare la tragedia in opportunità e per la rinascita sociale del quartiere con: presa in cura del Giardino del Cuore sotto la torre, defibrillatori nei parchi vicini, restauro di un affresco. Ne parliamo con il presidente Mirko Berti

Nel 2021, una sera di fine agosto, nel quartiere Vigentino un incendio devastante segnò la vita degli 82 condomini di quella che era chiamata Torre dei Moro, costretti a lasciare le proprie case e ad affrontare un lungo percorso per la sua rigenerazione, sostenendo spese ingenti e affrontando difficoltà imprevedibili. In questo contesto è nata la Fondazione Rinascita Antonini, organizzazione non profit che ha mobilitato risorse e solidarietà per sostenere le famiglie colpite. Mirko Berti è presidente della Fondazione e promotore di un ampio progetto che riguarda anche la ristrutturazione del giardino sotto la Torre Seta, il suo nuovo nome, in ragione del progetto di ricostruzione firmato dallo Studio Marco Piva, che evoca l’immagine di un “nastro di seta” che avvolge l’edificio.

Mirko Berti, la Torre Seta nel quartiere Vigentino diventerà un simbolo di resilienza per Milano. Può raccontarci il progetto?
«La Fondazione Rinascita Antonini ha voluto trasformare questa tragedia in opportunità. Il primo obiettivo è stato raccogliere fondi per le famiglie, molte delle quali hanno dovuto affrontare mutui trentennali e spese straordinarie anche beffarde, come le spese di demolizione, non riconosciute dall’assicurazione, ma che rimangono in carico al condominio. Abbiamo creato un incubatore filantropico e aderito a Fondazione Italia per il Dono, affinché ogni donazione potesse essere deducibile e trasparente. Questo modello ha coinvolto sponsor e privati, che hanno contribuito alla ricostruzione materiale della Torre; ora vorremmo che contribuissero alla rinascita sociale del quartiere».
Nel frattempo, avete organizzato interventi sulla prevenzione del rischio fuoco.
«Come fondazione ci siamo impegnati nel promuovere il potenziamento delle misure di sicurezza antincendio e l’adeguamento della normativa antincendio italiana a standard più avanzati. Abbiamo organizzato eventi aperti a politici, tecnici e cittadini, come nei Municipi 5 e 6 di Milano, per far emergere vuoti normativi e per la messa al bando di materiali da costruzione pericolosi, come lo erano i pannelli di rivestimento esterno della nostra Torre. Ci dispiace che, dopo quattro anni dal nostro disastro, in Italia non si sia fatto nulla di sostanziale. L’Inghilterra, dopo l’incendio della Grenfell Tower nel 2017, ha revisionato le norme di antincendio e ora è il paese guida. A Valencia, il giorno dopo l’incendio del 2024 in un complesso residenziale, una task force ha già individuato altri sette edifici con gli stessi problemi. In Italia, hanno scoperto che l’ospedale di Varese aveva i nostri stessi pannelli infiammabili, lo hanno chiuso, rimosso il rivestimento e riaperto».

A metà del 2026 le famiglie torneranno nella Torre Seta restaurata. Cosa rappresenta per voi questo traguardo?
«Non solo la rinascita. Noi vogliamo restituire alla comunità del Vigentino parte di quanto ricevuto, dando vita a un progetto che si attuerà in più fasi, a partire dal giardino situato tra la Torre e il McDonald’s. Durante l’incendio ha subìto danni e poi degrado, ora vogliamo intitolarlo Giardino del Cuore, simbolo di solidarietà. In quest’area, nei giorni più difficili, le famiglie della Torre ricevettero aiuto e conforto dai vicini. Così abbiamo chiesto al Comune di Milano, tramite il Municipio 5, di poterci prendere cura del giardino e di intitolarlo così affinché torni a rifiorire per tutta la cittadinanza. Ci siamo appellati ai nostri sponsor per installarvi dei defibrillatori cardiaci, come pure nel vicino parco di via Comisso, rispondendo a una carenza di dispositivi salvavita nel quartiere. Il giardino diventerà così luogo di memoria, salute e sicurezza, attrezzato in caso di emergenza».


Qual è il significato più profondo di questi progetti?
«Sono interventi integrati che mirano a restituire dignità e bellezza a una zona ferita. La mozione per intitolare il giardino è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Municipale, con il coinvolgimento di rappresentanti politici di entrambe le parti: la solidarietà può davvero unire oltre le differenze. Ora sarà portata in Consiglio Comunale per l’iter burocratico».
Come si può sostenere la Fondazione Rinascita Antonini?
«Invitiamo sponsor, privati e volontari a sostenere questi progetti, donando in modo semplice e trasparente tramite Fondazione Italia per il Dono o tramite il nostro sito. Ogni contributo, piccolo o grande, è fondamentale per costruire una comunità più forte, inclusiva e solidale. Quando sarà inaugurato, porremo nel giardino una targa con i nominativi dei donatori».

Una scossa per la vita
Fondo Rinascita Antonini 32/34 si propone di raccogliere fondi per donare ed installare defibrillatori nei parchi pubblici del quartiere Morivione/Vigentino.

Torre Seta. Restauro e risanamento conservativo post incendio. La riprogettazione architettonica è affidata allo Studio Marco Piva. Grazie a specialisti di settore sono stati individuati i materiali: il nastro di seta che avvolgerà l’edificio sarà in acciaio, alluminio e vetro, che hanno un’ottima resistenza al fuoco e sono interamente riciclabili. Per le facciate interne è riproposta la lana minerale che già aveva contrastato la diffusione dell’incendio dentro gli appartamenti.
