L’appello di don Paolo ai funerali di Cecilia De Astis: «Basta parole, servono fatti concreti»

Don Paolo incensa la salma di Cecilia De Astis. Foto Flocchini.

Alla parrocchia di San Barnaba a Gratosoglio in duecento ai funerali della donna travolta dall’auto guidata da quattro bambini rom. I figli della vittima: «La tragedia poteva essere evitata con un maggiore controllo del territorio»

Don Paolo incensa la salma di Cecilia De Astis. Foto Flocchini.
Don Paolo incensa la salma di Cecilia De Astis. Foto Flocchini.

In una chiesa di San Barnaba in Gratosoglio piena di abitanti del quartiere, nonostante il caldo e il periodo festivo, si è svolto oggi pomeriggio il funerale di Cecilia De Astis, la donna di 71 anni travolta e uccisa lunedì scorso in via Saponaro, da un’auto prima rubata e poi guidata verso la tragedia da quattro bambini tra gli 11 e i 13 anni, provenienti da un piccolo accampamento rom abusivo, situato nei campi limitrofi a via Selvanesco.

L'arrivo feretro funerali Cecilia De Astis
Funerali Cecilia De Astis, l’arrivo del feretro. Foto Calerio.

Le dichiarazioni dei familiari «La colpa non è solo dei bambini»

Presenti alla cerimonia le sorelle della vittima Lina e Maria, e i figli Filippo e Gaetano Di Terlizzi. Nelle brevi interviste rilasciate fuori dalla chiesa i familiari hanno più volte rimarcato come la responsabilità di quanto accaduto non possa essere «tutto sulle spalle dei bambini» che erano alla guida dell’auto. Poiché la morte della madre non è un semplice incidente stradale, ma il segno del fallimento di una società che lascia ai margini e non riesce a controllare il territorio. Infine l’appello del figlio Filippo a fare qualcosa come Paese «per prevenire questi eventi traumatici».

Filippo De Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis
Filippo Di Terlizzi, figlio di Cecilia De Astis. Foto Calerio.

Il Municipio 5 «Cordoglio e solidarietà»

Presenti alla cerimonia in rappresentanza delle istituzioni per il Comune l’assessora Gaia Romani e per il Municipio 5 il presidente della Commissione Sicurezza Raffaele Magnotta, insieme ai consiglieri Stefania Vedovato e Michele Valtorta. Al termine della cerimonia il presidente e abitante del quartiere Raffaele Magnotta ha dichiarato: «Come Municipio siamo qui per portare ai familiari di Cecilia De Astis il nostro cordoglio, la solidarietà e la vicinanza delle Istituzioni. A loro il ringraziamento per le parole di speranza pronunciate in questo triste momento. Un plauso ed un ringraziamento vanno alla Polizia Locale per la tempestività con cui hanno individuato i responsabili del grave episodio».

L'assessora del Comune Gaia Romani e il presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 5 Raffaele Magnotta.
L’assessora del Comune Gaia Romani e il presidente della Commissione Sicurezza del Municipio 5 Raffaele Magnotta. Foto Flocchini.

L’omelia di don Davide «Contro il male, l’amore è l’unica risposta»

La cerimonia funebre per Cecilia De Astis è stata officiata dal vicario parrocchiale don Davide Bertocchi. Nella sua omelia (qui il testo integrale) don Davide ha ricordato Cecilia De Astis e l’amore di cui era circondata, sottolineando che «Nessuna persona è da considerare nemica, questo è il più grande insegnamento di Gesù, nessuno, neanche se queste persone sono imprigionate dal male. Tanto meno dei bambini, tanto meno bambini ai quale è stata negata l’infanzia e per i quali possiamo solo pregare e sperare che finalmente trovino qualcuno che sappia insegnare loro l’amore che vince il male».

Don Paolo e don Davide.
Don Paolo (a sinistra) e don Davide. Foto Calerio.

Il discorso di don Paolo «Coltiviamo semi di speranza»

A concelebrare la messa anche don Paolo Steffano, parroco della comunità della Visitazione, che comprende le chiese di Gratosoglio, Le Terrazze e di Ronchetto delle rane. Nel suo discorso don Paolo, dopo aver portato i saluti del vicario episcopale monsignore Giuseppe Natale Vegezzi e dell’arcivescovo Mario Delpini «da subito e da sempre vicini al nostro territorio», si è rivolto agli abitanti di Gratosoglio, esortandoli a cercare e coltivare semi di speranza. E citando De Andrè, ha detto: «Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Qui a Gratosoglio sicuramente non abbiamo diamanti, ma abbiamo molti fiori, non dimentichiamolo. E se non li vediamo cerchiamoli. Non servono gli scatti di rabbia, anche se un po’ di indignazione non può non esserci. Sicuramente non servono discorsi, proclami,
né tanto meno scarica barile e scarichi di responsabilità,
nemmeno documenti sulle periferie o encicliche sulla convivenza pacifica. Servono fatti concreti».

Funerali Cecilia De Astis.
I presenti alla cerimonia funebre si scambiano un segno di pace. Foto Flocchini.

«Abbiamo bisogno di uomini e donne dal fuoco dentro»

«Abbiamo bisogno di uomini e donne dal fuoco dentro, che abitano e vivono la nostra realtà. E poi agiscono nel concreto. Abbiamo bisogno di istituzioni e di privati che investano con continuità, sulla scuola, sulla povertà educativa, sulle associazioni sportive, le cooperative del quartiere, sulle parrocchie». Don Paolo ha infine concluso il suo intervento, rivolgendosi a Cecilia De Astis: «Cecilia, mi permetto
di affidarti le nostre speranze
ti chiedo da lassù
di benedire il nostro quartiere che hai sempre amato. Filippo e Gaetano insieme a noi, travolti dal male, chiediamo a te Cecilia
di essere travolti
da piccoli segni di speranza».

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