Casa Alba, l’accoglienza nel dormitorio dedicata alle donne senza fissa dimora durante l’inverno

A supporto della stagione fredda, Casa Alba accoglie nell’ex scuola di via Crivelli donne che vivono sulla strada, per lo più straniere, offrendo doccia, cena, pernottamento e cola​​zione. A metà anno del Piano Freddo ecco il quadro sull’attività del centro gestito dall’Associazione Sviluppo e Promozione.

La Commissione Welfare del Municipio 6, Presidente la consigliera Angela Persici, si è riunita il 29 gennaio scorso presso la Casa delle Associazioni e del Volontariato di via Crivelli 5, quartiere Ronchetto S/N, per fare il punto a metà inverno dell’attività del centro notturno dedicato alle donne senza tetto, gestito da una rete di associazioni con capofila l’Associazione Sviluppo e Promozione.  La sede, concessa dal Comune di Milano nell’ambito del Piano Freddo, si trova al primo piano dell’ex scuola di via Crivelli: qui sono stati ricavati 20 posti letto in due aule, un locale per servizi e lavanderia, una cucina e due docce. Finora, solo un altro dormitorio è dedicato a Milano a donne senza dimora e si trova nel Municipio 1, in centro città.

Durante l’incontro, Francesca Gisotti,  assessora e Vice Presidente del Municipio 6, ha evidenziato ai partecipanti all’incontro due punti: il primo che il centro, autofinanziato dall’associazione ASP (Associazione Sviluppo e Promozione), gode di un’esperienza di oltre 12 anni e una competenza di altissimo livello. Il secondo punto che Casa Alba ha un target operativo molto delicato: una fascia di popolazione, le donne, molto più fragile e vulnerabile rispetto al totale della grave emarginazione presente a Milano.

«La bellezza di questa esperienza – ha detto l’assessora – è che continua anche durante le feste invernali, a Natale e a Capodanno, sostenute dal Municipio 6, quando maggiore è la percezione di esclusione, solitudine e lontananza. Inoltre la tipologia delle donne che l’associazione accoglie, spesso in situazioni di borderline con diagnosi psichiatrica non ben definita, sicuramente non è semplice da affrontare per i volontari che ciononostante si fanno molto prossimi».

Il progetto Casa Alba

Il Presidente di ASP, Fabrizio Spirolazzi, ha puntualizzato che l’associazione, nata quasi 40 anni fa in Barona con sede presso il Villaggio Barona (via Ettore Ponti 15), si avvale di circa una quarantina di volontari, che da anni si occupano di diversi progetti sociali. «Casa Alba è un progetto attivo da più di dieci anni nato per accogliere nelle ore notturne donne senza fissa dimora durante l’emergenza freddo in collaborazione con il Comune di Milano.

All’inizio le ospiti erano accolte presso i locali del Villaggio Barona, locali diventati non più idonei durante il Covid per un servizio di accoglienza. n questo periodo, grazie all’ospitalità di una parrocchia e alla chiusura degli oratori, siamo riusciti comunque ad aprire il centro, nonostante le mille difficoltà dovute all’epidemia da Covid.

Da tre anni, invece, siamo ospiti nella struttura aperta presso l’ex scuola di via Crivelli, la cui responsabilità è in capo alla Casa delle Associazioni. La apriamo da metà novembre a metà marzo, dalle ore 17 alle ore 8,30 del giorno dopo, per le donne che ci vengono segnalate dal Centro di accesso e di coordinamento di via Sammartini 120».

L’accoglienza notturna delle ospiti

Casa Alba è nata per dare una prima risposta a donne, particolarmente fragili e vulnerabili, per soddisfare i loro bisogni primari: cibo e dimora per la notte. Sono a disposizione due camerate, con dieci posti letto ciascuna e un refettorio ricavato in un corridoio abbastanza ampio. L’apertura è dalle 17 alle 19 per l’accoglienza delle ospiti cui viene offerto merende e bevande calde e il tempo necessario per fare una doccia (regola che resa obbligatoria dal centro). Alle 19.30 viene offerta la cena e dalle 21 in poi le ospiti possono accedere ai posti letto.

«Il servizio di volontariato – precisa il Presidente Spirolazzi – l’abbiamo suddiviso in due fasce: l’ospitalità dalle 17 alle 19, la cena dalle 19 alle 21. I pasti ce li fornisce gratuitamente l’associazione Fondazione Arca. Abbiamo un servizio di guardiania notturna, ma c’è sempre uno dei volontari che si ferma qui a dormire. La mattina offriamo la colazione ed entro le ore 8,00-8.30 le ospiti devono liberare il posto perché il nostro non è un centro diurno. La maggior parte ritorna ogni giorno ma a volte ci sono delle rotazioni per assenze, per cui complessivamente accogliamo circa 35 donne.

I nostri volontari comunque cercano di andare oltre a quello che è l’ospitalità notturna e, se è possibile, di dare un aiuto maggiore cercando di capire quali siano i bisogni delle persone che ospitiamo per avviare un piccolo percorso di riscatto e di recupero di dignità. La particolare fragilità di queste donne dipende dal fatto che per la maggior parte proviene da paesi stranieri: europei, africani e sud americani. E grazie al fatto che lo stabile lo condividiamo con la Polizia Locale, quando sorge qualche piccolo problema, abbiamo la garanzia di una sollecita collaborazione».

Donazioni

Per chi volesse offrire una donazione per il progetto Casa Alba, può utilizzare il seguente link: https://www.retedeldono.it/progetto/casa-alba-dormitorio-donne-senza-dimora-0

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