Un libro intenso e profondo che dà uno spaccato assolutamente inquietante e moderno di Milano. Oltre a seguire le peripezie di una particolare figura di un lobbista, offre una visione della Milano di questi anni fra affari, speculazioni e politiche che si intrecciano nella frenesia generale.
M di Miseria dopo la fortuna, M di Movida, M di Milano, ma soprattutto M di Massa. Fabio Massa, giornalista ed editore di lungo corso, riconosciuto come una delle penne più affilate e ironiche del panorama italiano, debutta nel romanzo con Il Lobbista, un thriller esistenzialista che offre un ritratto spietato e al contempo affascinante di una Milano in trasformazione. La città, descritta nei suoi contrasti di lusso e povertà, diventa il palcoscenico di un dramma personale che riflette le tensioni sociali ed economiche contemporanee. Con uno stile che unisce precisione giornalistica e una vena narrativa elegante, Massa costruisce un’opera che mescola il noir con il romanzo psicologico.
Il protagonista, Alberto, è un intermediario di mezza età con un’agenzia di lobbying. Attraverso i suoi occhi viviamo le dinamiche di potere e corruzione che caratterizzano la sua vita professionale e personale. Alberto è un uomo in crisi, imprigionato in un matrimonio ormai fallito e incapace di comunicare con un figlio assorbito dall’universo digitale. La narrazione, che racconta quasi in voce fuori campo e con precisione cinematografica, ci guida tra i lussuosi ristoranti e locali alla moda di Milano, dove affari e seduzione si intrecciano inesorabilmente. In queste ambientazioni, Massa cattura il degrado morale che accompagna la ricerca del successo, mostrando come la seduzione diventi una leva per influenzare accordi e decisioni.
Il Lobbista è pervaso dai tre pilastri del potere: denaro, sesso e successo, che trasformano Milano in una moderna Babilonia, una città infernale dove il piacere si mescola al peccato. Nonostante l’immagine decadente, il romanzo non manca di rievocare luoghi emblematici della memoria collettiva milanese, come il Cimitero Monumentale, dove Alberto riflette sulla grandezza ormai passata di una città che sta perdendo la sua identità meneghina, diventando sempre più internazionale e spersonalizzata.
La struttura del romanzo, suddivisa in venti capitoli, segue il ritmo incalzante delle vicende di Alberto, scandito da descrizioni dettagliate degli stati d’animo del protagonista e dei ricordi di una carriera che si avvia al tramonto. L’inesorabile declino di Alberto culmina in un fallimento finanziario e personale, reso ancora più amaro dall’abbandono della moglie, stanca di una vita fatta di silenzi e incomunicabilità. La narrazione è costellata di flashback che rievocano episodi del passato, intrecciandosi con il presente e creando un flusso di coscienza che riflette le contraddizioni e i dilemmi esistenziali del protagonista.
Massa mostra qui tutta la sua maestria linguistica, con uno stile ricercato e complesso, che alterna lunghe perifrasi a un linguaggio più colloquiale, intriso di espressioni gergali. Il risultato è una scrittura che cattura sia i lettori della generazione X che quelli più maturi, dipingendo un quadro realistico e al tempo stesso critico della società contemporanea. I “boomer” del romanzo sono rappresentati come politici in pensione, ancora affamati di potere e manipolazione, sottolineando un’atmosfera di disincanto e disillusione.
Il culmine de Il Lobbista arriva nelle sue pagine finali, dove il tono si fa più intimo e riflessivo. Alberto, costretto ai domiciliari, si trova di fronte a un bivio esistenziale: scegliere tra la perdizione e la redenzione. È qui che il romanzo entra in una “fase intimistica”, con una sorta di De Profundis vissuto alla maniera di Alberto, che si consuma tra le mura domestiche in un’atmosfera di isolamento e riflessione. In questo contesto di solitudine forzata, la narrazione di Massa diventa più introspettiva e spirituale, trasmettendo al lettore un senso di solitudine che permea la vita moderna, anche in una città brulicante come Milano. Alberto, riflettendo sulla sua condizione, ripete quasi come un mantra la sensazione di essere solo tra la folla, evidenziando il vuoto emotivo che caratterizza il nostro tempo.
Il Lobbista non è solo un romanzo sul lato oscuro di Milano, ma anche un atto d’amore verso una città che rischia di perdere la sua umanità. Massa, con la sua scrittura densa e coinvolgente, ci invita a riflettere sul significato della redenzione personale e collettiva, lasciandoci con una domanda aperta: c’è ancora speranza per una Milano più umana e meno divisa? Seguendo il percorso di Alberto, guidato come un moderno Virgilio nei gironi di una metropoli infernale, il lettore scopre una narrazione che è un piccolo gioiello di rara bellezza, unendo il realismo crudo a un romanticismo malinconico.
Il Lobbista di Fabio Massa, Laurana Editore, pubblicazione: maggio 2024, 232 pagine.
Biografia autore
Fabio Massa, giornalista e scrittore, scrive su “Il Foglio”, è firma di “Affaritaliani.it” e voce di RadioLombardia. Ha condotto programmi su Telelombardia. È proprietario di un’azienda editoriale e di organizzazione eventi, ha realizzato negli ultimi anni un ciclo di convegni con oltre millequattrocento relatori tra politici, istituzioni, aziende, manager, intellettuali e stakeholder. È presidente della Fondazione Stelline di Milano.