Estate in dicembre al Menotti fino a domenica 5 maggio. Da non perdere

Si ride sovente, e con piacere, (divertente anche quando è pronta a scappare la commozione) in Estate in dicembre, la travolgente, frenetica, scatenatissima commedia, prodotta dal Teatro Nazionale di Genova per la regia di Andrea Collavino, in scena al Teatro Menotti, fino al 5 maggio. Il clima impazzito non c’entra . Èinvece una pièce dolceamara (a tratti crudele ma sempre impastata di tenerezza) tutta al femminile, che ricorda le atmosfere almodovariane di Donne sull’ orlo di una crisi di nervi. Scritta da Carolina Africa Martin Pajares (Madrid, classe 1980) autrice, attrice, regista, vincitrice di numerosi premi è un inno alla vita, alla speranza, alla voglia di ricominciare e dare un nuovo senso alla propria vita. Con la consapevolezza di poter contare su stesse e sulla sorellanza.

Unici arredi a riempire la scena vuota (“Liberando il palco dagli oggetti, diamo agli spettatori la possibilità di immaginare” sottolinea il regista) sono cinque sedie spostate dalle stesse attrici, a scandire movimenti di vicinanza e di lontananza. Sono una madre, che si divide fra preghiere, critiche alla figlie e incombenze domestiche, una nonna, piena di ironia anche se fuori di testa per via della demenza senile e tre figlie: Alicia, pittrice dai risultati modesti e legata sentimentalmente a un uomo sposato; Carmen, calciatrice, madre single della bambina Zoe; e la più giovane Paloma, con molte paure fra cui quella di volare, (a dispetto del nome ), che non ha ancora trovato la sua strada e vive in casa con la mamma assistendo la nonna. Cinque donne appartenenti a tre generazioni diverse di fronte ai grandi temi della vita (in cui chiunque può ritrovarsi): l’amore, la morte, il lavoro, il dolore e i sogni. Nonostante le loro differenze, le protagoniste sono accomunate dalla costante ricerca di quella cosa incerta chiamata felicità. Un incontro a casa intorno al tavolo (da immaginare, come l’urna con le polveri) che passa di mano in mano) per commemorare l’anniversario della morte del padre, in un freddo dicembre, sarà un momento di verità. Scontrandosi nelle diverse problematiche che affliggono il loro quotidiano, le cinque donne si fronteggiano, litigano, si rinfacciano apparenti torti subìti, affiorano le incomprensioni, sogni e desideri. E fanno i conti a turno con il proprio scontento, le  paure. ma anche i desideri. Per scoprirsi nel momento del bisogno, nonostante tutto, vicine. Per esserci l’una per l’altra quando è davvero necessario. Ci penserà Noemi, la quarta sorella, a portare l’estate nel loro dicembre . Sarà decisamente un colpo di scena. In qualche modo anticipato da uno strepitoso balletto delle cinque attrici sulle note di These Boots Are Made For Walkin’  un brano musicale pop cantato da Nancy Sinatra, molto famoso negli anni ‘60. Forse la prima canzone a essere ispirata da quello che oggi chiamiamo femminismo (il testo racconta una donna tradita che, anziché piangersi addosso, calpesta con i suoi go-go boots il fedifrago e se lo lascia alle spalle).

Bravissime le attrici, Fiammetta Bellone (la madre), Elsa Bossi (la nonna), Elena Dragonetti (Paloma), Alice Giroldini (Alicia), Denize Özdoğan (Carmen). Da non perdere.

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