“In nome del popolo italiano… siamo liberi!” 

25 aprile – 1945/2024 Dalla scuola Damiano Chiesa di via Antonini partì il primo annuncio della Liberazione di Milano

Il 26 aprile 1945, alle ore 9, lo speaker dalla neonata Radio Milano Liberata informò i milanesi, l’Italia e il mondo intero che Milano era in mano ai partigiani. Pochi lo sanno, ma lo storico messaggio radiofonico, il primo che annunciava la Liberazione di Milano dall’occupazione nazi-fascista, fu lanciato nell’etere dalla scuola elementare di via Antonini. Dai sotterranei della “Damiano Chiesa” dopo le note dell’inno di Mameli, Giuseppe Gaiani, ingegnere in pensione arrivato quasi per caso nella sala radio, si improvvisa speaker della libertà: “In nome del popolo italiano, il Comitato di Liberazione Nazionale per l’Alta Italia, assume tutti i poteri civili e militari, proclama lo stato di eccezione in tutto il territorio di sua competenza. Tutti i corpi militari fascisti sono disciolti, i loro membri devono abbandonare il loro posto immediatamente e recarsi nei campi di concentramento, in attesa dell’accertamento delle rispettive responsabilità”. Dopo vent’anni di dittatura, Milano rialzava la testa e con la città tutto il Paese.

Due giorni dopo, il 28 aprile Radio Milano liberata, sempre dal Vigentino, trasmette la notizia, che pone fine al Ventennio: “Volontari della libertà si sono impadroniti oggi alle 16, a Giulino di Mezzegre, Como, di Mussolini, Pavolini, Zerbino, Mezzasoma, Liverani, Ruggero Romano, Coppola – già professore a Bologna e collaboratore del Corriere della Sera – Bombacci, Porta, Gatti, Daquanno, giornalista del regime e membro della feroce pattuglia futurista imperialista, della Petacci e di altri gerarchi di minore importanza giustiziandoli dopo un breve ma regolare processo”.

Nei giorni successivi il Comitato di Liberazione Nazionale, nella persona di Riccardo Lombardi, prefetto e prima figura istituzionale della città, attraverso la voce di Radio Milano liberata, diffonde in tutta l’Alta Italia il messaggio che dà il via alla ricostruzione: “Siate generosi e giusti ma siate fermi e risoluti, non permettete che il fascismo schiacciato risorga un’altra volta perché la classe responsabile dei nostri disastri esiste ancora”.

La storia di Radio Milano Liberata

Ma com’è stato possibile che proprio una scuola di periferia, tra fabbriche, case popolari e campi, diventasse la prima radio della Liberazione? Alcuni mesi prima della Liberazione nel 1945, la sede dell’Eiar (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) di corso Sempione, da dove venivano irradiate le trasmissioni radio della Rsi (Repubblica Sociale Italiana), era stata infatti bombardata dagli alleati. Era quindi stata trasferita nei sotterranei della scuola elementare Damiano Chiesa di via Antonini 50, più periferica e più sicura.

Da questi sotterranei il regime fascista  aveva iniziato a trasmettere una falsa “Radio Tevere”, creata ad arte per far credere che a Roma, dopo l’occupazione americana,   ci fosse  una “voce clandestina  di Roma libera”,  che ancora continuava a resistere. Quindi un’operazione raffinata di propaganda perché si raccontava di Roma liberata ma piena di problemi che gli alleati non riuscivano a risolvere e si prendeva in giro Radio Londra, la radio degli alleati.

E per farsi ascoltare veniva trasmessa la musica jazz, musica da sempre vietata dal regime fascista in quanto prodotta da Paesi con i quali eravamo in guerra. Il risultato fu che la radio era zeppa di musica interessante, realizzata anche dal vivo, sempre nei sotterranei della scuola. 

Ma l’ultimo tentativo della propaganda del regime di resistere all’avanzata alleata e alla guerra partigiana fallì dopo pochi mesi. La brigata partigiana Matteotti entrata in città provocò il panico tra i fascisti e i collaboratori. Radio Tevere fu abbandonata in fretta e furia. Microfoni e trasmettitori rimasero abbandonati per qualche ora, fino a che il signor Gaiani, lanciò il suo storico messaggio: “In nome del popolo italiano…”.

Una targa per Radio Milano liberata
La storia di Radio Milano liberata è stata ricostruita grazie a Danilo De Biasio e alla Fondazione Diritti Umani. Il podcast che ne racconta la vicenda e da cui abbiamo preso spunto per il nostro articolo, lo si può ascoltare sul sito della Fondazione e sulle piattaforme di Raiplay e Spreaker. Sempre grazie alla Fondazione Diritti Umani e a Milano è Memoria del Comune di Milano, il prossimo anno, in occasione dell’80° dalla liberazione verrà organizzata un’iniziativa di ricordo e posta sulla scuola Damiano Chiesa una targa commemorativa dell’evento.

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