Borghi antichi – Il complesso rurale di proprietà della Fondazione Fratelli di San Francesco è in vendita a lotti sul web. Le perplessità sull’opportunità di un piano immobiliare di questo tipo sono molte. L’intervento appare fuori contesto, la cascina ha un valore storico ed è sottoposta a vincolo ambientale. Nonostante la promessa di “case di lusso”, l’iter amministrativo è però ancora tutto da percorrere…
Sorpresa. Cascina Selvanesco, il borgo circondato da mura e da una roggia, sulla stretta via omonima di campagna che collega via dei Missaglia a via Ripamonti, è in vendita, a pezzetti. La Fondazione Fratelli di San Francesco, proprietaria dell’intero isolato, ha messo sul mercato 5 lotti – 4 villette e un villone –, per un valore di oltre 4,4 milioni di euro. Ma gli immobili disponibili, tra ville e appartamenti, a leggere gli annunci, sarebbero addirittura 50, per un valore di vendita quindi ancora più alto.
Il progetto, come è presentato sul web, prevede la trasformazione dell’intera cascina in un complesso immobiliare di lusso. C’è già anche il nome: il bucolico “La campagna in città”.
Con questa operazione speculativa la Fondazione Fratelli di San Francesco abbandona completamente l’idea di fare dell’antica cascina un luogo di accoglienza di persone in difficoltà. Attività annunciata nella primavera del 2022, quando la onlus, dopo aver acquistato nel 2021 Cascina Selvanesco dalla Altair Srl (che prima ancora l’aveva acquistata da Altair Spa e questa dalla Premafin di Ligresti), in procinto di vedersi assegnata dal Comune la vicina Cascina Campazzino e appena acquistata con una sua controllata Cascina Giugno, anch’essa poco distante, vi aveva alloggiato un gruppo di minori non accompagnati, che – attualmente una trentina – saranno costretti a traslocare.
Inutile dire che le perplessità sull’opportunità di un progetto immobiliare di questo tipo sono molte. L’intervento appare prima di tutto fuori contesto. L’area interessata è all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e l’unico accesso è da via Selvanesco, una strada a senso unico, con un calibro molto stretto, che molto difficilmente potrà essere variato. Non ci sono parcheggi e, già oggi, i clienti del limitrofo ristorante Al Garghet, lasciano le auto ovunque, anche sui campi e nel Parco agricolo Ticinello.
Valore storico della Cascina
La Cascina ha inoltre un valore storico – era una municipalità prima di essere inglobata nel XVIII secolo dal comune di Quintosole e poi del Vigentino –, al suo interno vi sono una chiesetta del Cinquecento con diversi affreschi e parti di edifici che risalgono al Seicento e al Settecento. Proprio in questi anni, per merito dell’Associazione Antichi Borghi di Milano, in occasione delle celebrazioni per l’annessione dei piccoli comuni a Milano, queste caratteristiche sono tornate sotto la lente del Comune, in un’ottica di valorizzazione dell’identità storica e architettonica delle periferie milanesi. Con un intervento immobiliare tutto questo scomparirebbe.
L’iter amministrativo de “La campagna in città” è però ancora tutto da percorrere. Da quanto affermato dagli stessi venditori al momento non c’è alcun progetto complessivo, né ve ne sono per i singoli lotti. Chi compra, oltre alle mura non ha nient’altro: “La campagna in città” al momento è una scatola vuota. Questo significa che il piano di intervento deve essere ancora presentato. La speranza è che Parco agricolo Sud Milano, Comune di Milano e Municipio 5, considerata l’importanza della Cascina Selvanesco e il vincolo paesaggistico esistente, ne tutelino il valore.
Un’altra area storica che sparirà per sempre.
La ciliegina sulla torta rimane sempre il futuro stadio del Milan dietro il borgo di Chiaravalle