Trattori in piazza, pesticidi nei campi, prezzi alle stelle: agricoltori, ambientalisti e consumatori a confronto

A confronto lo scorso 1° marzo, presso la Biblioteca Chiesa Rossa, agricoltori, ambientalisti e consumatori sui trattori in piazza, pesticidi nei campi e prezzi alle stelle

Città europee e anche italiane sono state percorse nelle scorse settimane da cortei di agricoltori e allevatori su trattori mastodontici che protestavano contro l’Europa e contro i propri governi per la PAC (Politica Agricola Comune). Quali sono le loro ragioni, cosa ne pensano gli ambientalisti, perché al contadino vanno pochi euro e al consumatore prezzi alle stelle?

Ne hanno parlato il 1° marzo, durante l’incontro presso la Biblioteca Chiesa Rossa,  Andrea Falappi, conduttore della Cascina Campazzo, già presidente del Distretto Agricolo Milanese, Renato Aquilani rappresentante delle Associazione Ambientaliste del Parco Sud e Carmelo Benenti, avvocato, presidente di Federconsumatori Milano APS,

A causa del violento nubifragio che ha colpito Milano nel tardo pomeriggio, l’incontro, organizzato da Aldo Ugliano, Presidente dell’Associazione Ambiente ed Energia, ha visto una scarsissima partecipazione, ma per i pochi eroi che hanno affrontato il diluvio, il dibattito è stato davvero molto interessante e franco. Alla domanda del Presidente, se sia possibile un’alleanza fra agricoltori e consumatori, ha provato a rispondere Falappi denunciando gli alti costi raggiunti dalle sementi, dal carburante e dagli interessi sui mutui bancari, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Senza dimenticare la politica punitiva della UE dopo anni e anni di finanziamenti che hanno portato a una eccessiva sovrapproduzione.

Aquilani ha inteso menzionare i cambiamenti climatici, quali fattori che hanno causato un calo produttivo in agricoltura mediamente del 50%. Secondo la sua opinione, le proteste degli agricoltori sono “corporative” oltre che violente. Proteste che in buona parte sono sostenute da un’area politica ben definita e orientata dall’agroindustria interessata a ridurre e tagliare i costi provenienti dalle politiche UE atte a favorire la riduzione dell’inquinamento da pesticidi e la salvaguardia della diversità biologica. L’interessamento dell’agroindustria dipende dal fatto che l’80% dei fondi europei arriva solo al 20% degli agricoltori, quelli che possiedono grandi aree coltivate a monocoltura. Ai piccoli agricoltori e ai giovani arrivano solo le briciole. Serve quindi un’agricoltura sostenibile anche economicamente

Benenti ha puntato il dito sul fatto che, fra agricoltori e consumatori, la Grande Distribuzione svolga un ruolo da monopolista imponendo prodotti e prezzi. L’unico sistema per opporsi è quello di convertirsi in “consumatori consapevoli”, di preferire i prodotti nazionali o almeno quelli europei etichettati. È necessario quindi insegnare a leggere le etichette dove c’è scritto tutto, luogo di origine e distribuzione. Anche in Lombardia, aggiunge, sono presenti diverse Comunità Montane che sovvenzionano giovani agricoltori che vogliono impegnarsi per ammodernare l’agricoltura e puntare su prodotti di qualità.

Riprendendo la parola, dopo un primo giro del dibattito tra gli ospiti invitati, Ugliano ha inteso ricordare come in Lombardia ci siano certamente aree coltivate molto vaste, anche nelle aree extraurbane dell’hinterland e nel Parco Agricolo Sud Milano, ma tante sono molto ridotte.

Al dibattito ha intervenuto anche Angelo Rognoni, Presidente dell’Associazione Parco Sud, per indicare che il calo della produzione derivi anche dall’inquinamento dell’aria nella Pianura Padana che danneggia le colture e porta alla proliferazione delle muffe. Purtroppo, i contributi PAC europei calano ogni anno, scendendo dal 75% al 40% e non compensano più l’aumento dei costi dovuto sia all’inflazione che agli eventi atmosferici estremi sempre più frequenti, che alternano siccità a nubifragi, dovuti all’aumento della temperatura ormai oltre un grado e mezzo.

Aquilani, infine, ha denunciato il pericolo che proviene dal commercio agricolo internazionale che fa arrivare in Europa prodotti di qualità inferiore e con minori controlli sanitari, provocando quindi una concorrenza sleale verso i nostri agricoltori. Da una parte, quindi, necessitano interventi urgenti della UE per etichettare tutti i prodotti esteri, quelli extra UE. Dall’altra servono sostegni e incentivi agli agricoltori per sostenere gli impegni richiesti a tutti loro per affrontare i cambiamenti climatici.

L’incontro è stato chiuso da Ugliano con l’impegno, come associazione, a riprendere queste tematiche, coinvolgendo nuovamente cittadini e associazioni ambientaliste, in quanto temi che saranno sicuramente al centro dell’imminente campagna per le elezioni europee.

Slider nell’ ordine: Aldo Ugliano, Andrea Falappi, Renato Aquilani, Carmelo Benenti, Angelo Rognoni (foto F. Mochi)

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