Milano mal’aria

Prima di uscire di casa i milanesi controllano sul loro smartphone le previsioni del tempo per sapere se prendere o no l’ombrello, la temperatura della giornata e, ahinoi, la qualità dell’aria. Il 18 febbraio, secondo i dati di IQAir, un’azienda tecnologica svizzera che periodicamente pubblica report sull’inquinamento dell’aria, Milano è stata prima la terza e poi la quarta città più inquinata la mondo, contendendosi il triste podio, con Dacca, Lahore e Delhi. Oggi è in 13esima posizione, comunque prima tra le città occidentali. Una serie estremamente negativa che, purtroppo, si protrae da diverse settimane e che le deboli piogge dei giorni scorsi non hanno interrotto.

Tendiamo ornai a considerare l’inquinamento atmosferico come un fatto ineluttabile. Ma non è e non deve essere così. Il rapporto di Legambiente del 2023 suggerisce a tutti i cittadini di usare il più possibile biciclette, mezzi pubblici o i servizi di mobility sharing (auto e scooter elettrici, bici e monopattini) di cui Milano è fornitissima. Ma questo minimo senso civico non può bastare: occorre mobilitarsi e fare pressioni sulle istituzioni, aderendo per esempio ad una delle tante associazioni e comitati di cittadini, che a piccoli passi sono riuscite a conquistare spazi verdi e piste ciclabili.

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