Granelli e Gabrielli: «Reati in calo e più agenti, ma per combattere la paura dei cittadini dobbiamo lavorare anche sulla percezione di insicurezza»

Il CIQ-Centro Internazionale di Quartiere, il 17 gennaio ha ospitato l’incontro “Milano SICURA – Prendersi cura della città”, relatrici Cosima Buccoliero (direttrice della Casa Circondariale di Monza) Rossella Sacco (portavoce del Forum del Terzo Settore di Milano), Franco Gabrielli (delegato alla Sicurezza e Coesione Sociale del Comune di Milano) e Marco Granelli (assessore alla Sicurezza del Comune di Milano).

Il titolo scelto per l’incontro, in cui è sottolineata la parola “cura”, ha posto al centro del dialogo la volontà dell’amministrazione di associare alla parola “sicurezza” un portato sociale, abitualmente estraneo alla trattazione di questo tema. A fianco della azione di cura due temi: percezione e comunicazione. La percezione del cittadino di sentirsi solo, “abbandonato” è emersa nella relazione di tutti gli intervenuti e nel contempo è emersa l’esigenza di comunicare di più e meglio le azioni intraprese e soprattutto i risultati ottenuti.

L’assessore Granelli ha posto l’accento sul fatto che gli atti predatori, come borseggi e piccole rapine, toccano il cittadino più della grande rapina; spiegando che il potenziamento dell’organico della Polizia locale è in atto con un cambiamento della realtà organizzativa del corpo, adeguando turni e presenza alle mutate esigenze della metropoli. Ammettendo però che «Tutto ciò sembra non essere sufficiente a mitigare la dilagante percezione di una città insicura».  


Da sinistra Franco Gabrielli, Rossella Sacco, Cosima Buccoliero e Marco Granelli.

Secondo l’assessore per combattere la percezione di insicurezza, il controllo del territorio deve avvenire in prima istanza secondo logiche di coesione sociale che si traducono in una riqualificazione degli spazi rendendoli luoghi di vita, di aggregazione, di buone attività, di partecipazione dei cittadini, attività che naturalmente allontanano malversatori e piccoli delinquenti. Questa azione urbanistica e culturale chiama, insieme al lavoro di squadra fra diverse strutture della pubblica amministrazione, la comunità dei cittadini largamente intesa a un ruolo attivo che interpella anche e non solo con chi opera nel Terzo Settore.

Il delegato alla Sicurezza del sindaco, Franco Gabrielli, dopo aver illustrato i dati che indicano in calo i reati e ammesso che ci vuole tempo per essere efficaci, ha declinato il suo intervento sul tema della percezione e della comunicazione. L’ex prefetto e capo della Polizia di Stato ha spiegato che non è sufficiente essere presenti con organi di controllo là dove i cittadini pensano debbano essere, né dare delle risposte alle esigenze e ai problemi, nemmeno è sufficiente che queste risposte siano efficaci e tempestive. È piuttosto necessario che le risposte arrivino ai cittadini. Una mancata comunicazione di un problema risolto esaspera la sensazione di essere stati abbandonati, porta a quella frustrazione che rende il dialogo fra cittadini e pubblica amministrazione difficoltoso.

«In un’era di iper comunicazione – ha spiegato Gabrielli – fare, fare bene, programmare per migliorare non è più sufficiente se non si accompagna tutto ciò a una comunicazione efficace, che diventa dialogo, che si trasforma in collaborazione, che cresce in una relazione di reciproca fiducia e sfocia nella cura condivisa della salute di un territorio».

Leonardo Castiglione

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