Alberi monumentali, bellezze da visitare (e proteggere)

Isolati, a gruppi o in un bosco, sono monumentali – e perciò censiti e tutelati da una legge del 2013 – quando sono particolarmente grandi, longevi, belli. Oppure possono appartenere a specie rare o, ancora, essere legati ad eventi storici, a tradizioni locali e culturali. Gli alberi con queste caratteristiche, in Lombardia sono ben 367 (censimento aggiornato dalla Regione con delibera del giugno scorso). L’Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (Ersaf) provvede a proteggerli e curarli secondo un progetto biennale finanziato con 165mila euro. I “giganti verdi” si possono incontrare un po’ in tutta la regione, come si vede anche scorrendo l’elenco (su Google, scrivendo Alberi Monumentali Lombardia 2022).

Se platano, cedro, bagolaro e ippocastano sono tra le specie più rappresentate nell’elenco di queste piante straordinarie, l’abete rosso di Valdisotto (So), con i suoi 44 metri di altezza (per 430 centimetri di diametro del tronco) svetta sulla strada da Sant’Antonio Morignone per San Bartolomeo. Non lontano, a Scè di Sotto (Valfurva) un altro abete arriva a 27 metri, mentre l’abete bianco di Roncobello (Bg, Alta Val Brembana), sulla strada Alpeggio Mezzani arriva a 50 metri. Per chi ama il lago, ecco i cipressi del lungolago di Salò (foto Gardapost) che svettano da 19 a 24 metri di altezza. Dal pioppo nero di Calolziocorte ai larici di Livigno, le scoperte sono assicurate. E nel lungo elenco ci sono anche i tanti alberi monumentali di ville e parchi cittadini, da ammirare anche quando le vacanze saranno finite.

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