A Porta Genova nasce un polo culturale ricreativo e sociale

L'area della vasca e del verde del Social Hub di Porta Genova

In attesa della riqualificazione definitiva dello Scalo, il Comune di Milano e FS Sistemi Urbani provano a dare un nuovo volto all’area abbandonata tra il Naviglio e il distretto di via Savona. Intanto nel Social Hub all’ex Magazzino merci, dal 21 luglio al 14 ottobre, con “Estate allo Scalo” tornano il cinema all’aperto e il mercatino domenicale

di Paola Blandi

La mappa degli interventi d rigenerazione urbana di Porta Genova.
La mappa degli interventi di rigenerazione urbana di Porta Genova.

Un centro culturale, uno spazio urbano, una zona per eventi e il primo Riders Hub in Italia. La zona intorno all’ex scalo ferroviario di Porta Genova, che, nonostante la sua posizione centrale e il suo valore storico, ha vissuto negli ultimi decenni un progressivo abbandono, è ora oggetto di un progetto di rigenerazione urbana temporaneo.

Gli ex magazzini merci del Social Hub di Porta Genova
Gli ex magazzini merci del Social Hub di Porta Genova.

I soggetti coinvolti

Sviluppato dal team di Lombardini22, su incarico del Comune di Milano e di FS Sistemi Urbani, il progetto mira a ricucire le due aree separate dall’ex scalo, creando un collegamento fluido tra il Naviglio Grande e le zone limitrofe, compreso il distretto del design di via Tortona, e a riconvertire gli spazi dismessi in luoghi di aggregazione, cultura e socialità. Un progetto di ampio respiro, la cui gestione è stata affidata all’Associazione Scalo Porta Genova, volto a utilizzare gli spazi, per preservarli dal degrado. Una visione a lungo termine, in attesa della riassegnazione ultima, che avverrà attraverso bandi, appena FS Sistemi Urbani avrà individuato uno sviluppatore.

La dichiarazione dell’assessore Delfini

«Lo riteniamo un esperimento interessante – ci spiega Fabrizio Delfini, assessore Sostenibilità Urbana, Mobilità, Verde, Urbanistica del Municipio 6 –. Perché, oltre a togliere da un potenziale e prolungato degrado quello spazio, vengono inseriti anche dei servizi e delle attività che vengono sperimentate, e possono eventualmente anche essere considerate in una progettazione futura. Sarà utile capire come evolverà la zona in questi tre, quattro anni di transizione, proprio per monitorare le reazioni della cittadinanza, soprattutto sui servizi di prossimità».

L'area della vasca e del verde del Social Hub di Porta Genova
La grande vasca all’interno del Social Hub.

Il Social Hub

Il Social Hub, inaugurato a giugno, è il primo esempio concreto di questo progetto di rigenerazione urbana. Ricavato all’interno dell’ex magazzino merci, il nuovo spazio valorizza le strutture originali, mentre la piazza esterna di circa duemila metri quadri si presenta come un’oasi verde, con piante, aree relax e una grande vasca refrigerante. Questo spazio polifunzionale, oltre a offrire servizi di ristorazione, è pensato come luogo di coworking e per ospitare mostre, presentazione di libri, ma anche eventi di moda, artistici e musicali, attività sportive e ricreative.
L’uso di materiali ecocompatibili e di tecnologie smart e il design sostenibile per gli arredi e le strutture, puntano inoltre a un impatto ambientale minimo, con attenzione alla mobilità dolce, al riciclo e alla gestione dei rifiuti.

Il render del Social Hub di Porta Genova
Il render del Social Hub di Porta Genova. dove si svolgerà dal 2 luglio Estate allo Scalo.

L’appuntamento con Estate allo Scalo

Un primo concreto “esperimento” di questo approccio si svolgerà dal 21 luglio al 14 ottobre, con Estate allo Scalo, con attività fruibili da tutta la città, come il cinema all’aperto e il mercatino domenicale.

Il Metropark per i rider

Il render del Metropark di Porta Genova
Il render del Metropark di Porta Genova, la cui realizzazione è prevista entro l’anno.

Partirà invece a ottobre, per essere completata nel 2027, la riqualificazione dell’area all’interno del Metropark, il parcheggio della stazione di Porta Genova: qui già entro l’anno nascerà il primo Riders Hub italiano, studiato per offrire riparo e servizi a tutti i corrieri che si spostano in bicicletta. Il locale, a cui si accederà da via Valenza, disporrà di servizi igienici e una zona riposo, con un punto ristoro automatizzato, prese per caricare i telefoni e attrezzi per la manutenzione dei propri veicoli. All’esterno verrà poi creata una piccola piazza semicoperta che permetterà di parcheggiare le biciclette e ripararle in caso di maltempo.

Il progetto dello Spazio di Quartiere di Porta Genova

Lo Spazio di Quartiere

Altro nodo, ancora da definire, è l’area verso via Savona, da anni abbandonata, attraversata dalla passerella pedonale Elvira Leonardi Bouyeure, che dal 2017 collega via Ventimiglia e via Tortona. Qui è prevista la realizzazione di uno Spazio di Quartiere, mentre la vegetazione spontanea, che ha creato un piccolo bosco urbano, sarà preservata.

Il recupero della Stazione di Porta Genova

Al centro di tutto resta l’edificio della più antica stazione ferroviaria di Milano, attiva dal 1870, che non sarà demolita ma riconvertita nell’ambito del progetto di rigenerazione urbana dello scalo. Questo accadrà nel 2027, quando il servizio ferroviario regionale, che collega Milano con il sud-ovest della Lombardia (come Mortara, Pavia, Alessandria) sarà dirottato sulle stazioni di San Cristoforo o Romolo, lasciando spazio a nuovi usi pubblici. L’edificio principale, vincolato dalle Belle Arti, diventerà un museo ferroviario e potrà ospitare eventi culturali.

Il progetto dello Spazio Urbano di Porta Genova

Lo smantellamento dei binari inutilzzati

Il piano di rigenerazione prevede che una parte dei binari venga smantellata e gli spazi liberati saranno riutilizzati per creare uno Spazio Urbano con percorsi pedonali, aree verdi, gioco e spazi pubblici, mentre alcuni tratti verranno conservati a memoria dell’identità industriale del luogo. Anche il Ponte degli Artisti in ferro, oggi chiuso e dal futuro ancora incerto, potrebbe tornare a vivere come passaggio pedonale e simbolo del quartiere. La filosofia del progetto è infatti quella di non cancellare la memoria industriale e ferroviaria, ma ricucirla con la città.

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