
Mercoledì 2 luglio, all’interno del progetto del Comune di Milano “Il tempo della Pace e della Libertà. Ottanta anni di Liberazione”, è stato intitolato il giardino di via De Sanctis alla partigiana Elsa Parmigiani (1920-2004).
Alla cerimonia erano presenti l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi, il presidente del Municipio 5, Natale Carapellese, Ardemia Oriani per Anpi Milano e Loredana Parmigiani, nipote di Elsa. Con loro anche la vicepresdiente del Municipio 5 Lucia Cavallo, l’assessora Luisa Gerosa, diversi consiglieri, le forze dell’ordine e rappresentanti della sezione Anpi Stadera e il professor Giuseppe Deiana, presidente del Centro Comunitario Puecher.
La vita partigiana di Elsa
Elsa Parmigiani era una bella ragazza della Baia, impiegata alla Solvay di via Benaco; a 21 anni era già una valorosa staffetta e una temeraria partigiana combattente. Cresciuta in una famiglia operaia profondamente antifascista si era buttata subito e con entusiasmo nella militanza politica. Dapprima si era limitata a battere a macchina, di notte, le copie dell’Unità clandestina che il compagno Fontanella Odoardo (Olona) le portava a casa, ma, in seguito, fu trascinata nel vortice della lotta armata.
Le azioni di guerriglia urbana
Partecipò ad azioni di guerriglia urbana e, assieme a Mila Fineschi, riuscì a liberare due garibaldini arrestati a Monza, tirandoli fuori dal comando fascista portandosi dietro anche dei preziosi timbri e lasciapassare della Guardia Nazionale Repubblicana; scampò a un suo arresto quando, nelle vicinanze del Parco Ravizza, doveva consegnare al compagno Ricaldone (Edo) i volantini del Partito di cui aveva imbottito le sue calze e un ordigno esplosivo nascosto nella sua borsetta.
Elsa Parmigiani, per diverse e coraggiose azioni, è stata decorata con la Medaglia d’argento al valor militare.

