Aiutiamo tutti ResQ, la nave che salva vite umane nel Mediterraneo

Alla Barona si è tenuta una raccolta fondi per la ResQ – People Saving People Onlus. L’ultimo intervento la notte tra il 5 e il 6 gennaio scorso, quando sono stati recuperati 47 naufraghi migranti

Lo scorso 30 marzo, presso il salone del Ristorante Diamante 2, in via Modica, l’evento di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore di ResQ – People Saving People. La giornata, organizzata dalla Cooperativa Barona Ettore Satta, dalla Camera del Lavoro Cgil Giambellino – Romana, da Anpi Barona, Circolo Metromondo e Comunità Nuova, è iniziata con un pranzo popolare, il cui ricavato netto è andato alla Onlus, che ha visto la partecipazione di 130 persone.

Una campagna di speciale solidarietà

In vendita anche il libro ResQ Storia di una nave e delle donne e degli uomini che la fecero di Alessandro Rocca, come pure le t-shirt con il logo e la sagoma della nave ResQ People o la scritta People saving the people. Gli interventi delle associazioni promotrici hanno intervallato l’applauditissimo concerto della Tribute Band Francesco Guccini, che ha eseguito i maggiori successi del cantautore emiliano. Durante la raccolta fondi il vice presidente di ResQ Corrado Mandreoli ha presentato l’attività che da cinque anni la Onlus svolge nel Mediterraneo con la nave di soccorso ResQ People. Con 39 metri e 300 tonnellate, la sua precisa missione di salvare vite umane, proiettando anche alcuni video dell’ultimo intervento, la notte tra il 5 e il 6 gennaio scorso, salvando ben 47 persone.

«ResQ – ha spiegato Mandreoli – ha in corso una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo minimo di raccogliere 500mila euro. Una missione in mare di un mese costa 150mila euro, che servono per pagare il personale di bordo internazionale. Sono 21 persone fra comandante, marinai e tecnici -, per il gasolio e le soste nei porti. La nave deve avere a bordo tutto ciò che può servire durante un salvataggio, dall’equipaggiamento tecnico per i soccorritori alle scorte di cibo e acqua, ai medicinali per l’ospedale di bordo. E poi abiti, scarpe e coperte per i naufraghi, e un kit di prima assistenza da consegnare loro nel momento in cui arriveranno sulla terraferma».

I donatori sono migliaia ma gli 800 soci della Onlus non chiedono solo sostegno economico. Vogliono diffondere la consapevolezza dell’emergenza umanitaria e dell’importanza di un’azione concreta per salvare vite nel Mediterraneo. A questo scopo, cercano di coinvolgere nella Rete degli Amici di ResQ enti e associazioni. Un’attività di sensibilizzazione che a oggi ha portato ad aderire alla rete un centinaio di soggetti.

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