La nuova Cascina Campazzino: arriva lo studio del Politecnico

Commissionato dal Municipio 5, il lavoro dell’ateneo punta a identificare nuovi potenziali usi per edifici e spazi aperti in più fasi con una stima dei costi di intervento e una forte componente di ascolto della cittadinanza

testo e foto di Guglielmo Landi
intervista a Natale Carapellese di Stefano Ferri

Lo studio “Cascina Campazzino – Processo partecipato e strategie di recupero e valorizzazione del patrimonio storico” è pronto. Una sintesi delle oltre 200 pagine del lavoro commissionato dal Municipio 5 al Politecnico di Milano e realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, sarà presentato alla città nelle prossime settimane e dovrà dare il via nelle intenzioni del Municipio 5 – al processo di recupero della Cascina Campazzino.

Lo studio, iniziato alla fine del 2023, è stato sviluppato da un gruppo di lavoro multidisciplinare in due direzioni. Da una parte attraverso un percorso di ascolto e confronto con cittadini e associazioni per individuare esigenze e raccogliere idee e suggestioni. Dall’altra con un lavoro che non solo ha interessato la Cascina Campazzino in quanto edificio da recuperare, ma ne ha anche studiato la storia, i vincoli urbanistici, la collocazione all’interno del Parco agricolo Ticinello e del Parco Sud, arrivando a definire una prima stima di costi di recupero, usi possibili e gestione.

Appropriato, attuabile e sostenibile

«Le parole chiave che hanno guidato il nostro lavoro sono state: appropriato, attuabile e sostenibile – ha spiegato Andrea L’Erario, tra i principali estensori dello studio -. Appropriato, in quanto il lavoro svolto ha delimitato il perimetro all’interno del quale le proposte di riuso dovranno collocarsi affinché siano coerenti con i fabbricati, gli spazi aperti della cascina, il contesto del Parco del Ticinello, e i valori culturali attribuiti al bene, non solo dai tecnici, ma anche dalla cittadinanza. Attuabile, evidenziando il ruolo degli strumenti di programmazione e pianificazione, quindi del Parco Agricolo Sud Milano, del Piano Territoriale Metropolitano e del PGT, che definiscono chiaramente cosa si può e cosa non si può fare. Sostenibile, perché tale dovrà essere, qualunque proposta sarà scelta, non solo da un punto di vista economico-finanziario, ma anche sociale e culturale».

Lo studio

Lo studio sulla Cascina Campazzino si è ispirato in particolare al cantiere di restauro per la Cascina Linterno, anch’essa ubicata in città e legata al parco delle Cave. Come per la Linterno, anche per la Campazzino, da un punto di vista edilizio, di riuso e gestione, lo studio ipotizza più fasi di intervento – messa in sicurezza, avvio delle attività agricole e primi usi socio-culturali degli spazi, completamento dei lavori -, che si sviluppano per fasi e lotti: «Ci siamo posti l’obiettivo di creare le condizioni per redigere un progetto complessivo – conclude Andrea L’Erario -, evitando però di rimanere bloccati di fronte a investimenti troppo grandi, per utilizzare al meglio ogni risorsa e favorire un riuso progressivo della cascina».


Il percorso progettuale “Cascina Campazzino – Processo partecipato e strategie di recupero e valorizzazione del patrimonio storico” è stato realizzato dal gruppo di lavoro del Politecnico di Milano – Dip. di Architettura, Ingegneria delle costruzioni e Ambiente costruito (DABC) – PaRID Ricerca e Documentazione Internazionale per il Paesaggio. Responsabili scientifiche: Prof. Arch. Lionella Scazzosi e Dr. Arch. Paola Branduini; Responsabile delle ricerche ed elaborazioni: Dr. Andrea L’Erario; Stime preliminari dei costi di intervento: Prof. Arch. Laura Daglio, Dr. Ing. Stefania Landi.

La realizzazione dello studio ha richiesto: 1 evento pubblico di avvio a ottobre 2023 20 realtà locali intervistate (associazioni, comitati, cooperative sociali, comunità pastorali); 3 assessorati comunali coinvolti (Agricoltura, Verde, Demanio); 1 attività laboratoriale con la partecipazione attiva di 17 realtà locali; 1 tavolo di lavoro con gli attori sociali, con l’invito esteso a 18 realtà che si occupano di fragilità sul territorio del Municipio 5; 2 attività didattiche con gli studenti del Politecnico (workshop e “gioco di ruolo”), per un totale di 31 studenti partecipanti, di oltre 10 nazionalità provenienti da tutti i continenti 1 evento pubblico di presentazione degli esiti.


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L’obiettivo è avviare entro il 2027 le attività agricole, utilizzando l’area agricola a sud del rudere, e promuovere la fruizione da parte dei cittadini dei primi spazi recuperati.

Previsto un incontro pubblico nelle prossime settimane Lo studio del Politecnico per il recupero della Cascina Campazzino è pronto, in cosa consiste?

«Quanto fatto dal Politecnico è un primo importante passo, che raccoglie le esigenze e i desideri di associazioni e agricoltori, analizza lo stato dell’arte dell’immobile e delle aree agricole circostanti, ipotizza possibili utilizzi e fa chiarezza su alcuni aspetti urbanistici, ricostruendo una storia che risale ai primi decenni del Seicento.

Ma non è solo questo. Il recupero della Cascina Campazzino è uno dei principali impegni che abbiamo preso dal momento del nostro insediamento e da allora abbiamo anche preso coscienza di come il Parco Ticinello e le sue cascine possano essere il tassello di un discorso più ampio, che si collega idealmente e nei fatti con la Valle dei Monaci e con il progetto, avviato nei mesi scorsi, di riconoscimento da parte dell’Unesco del valore paesaggistico e culturale dell’area di Chiaravalle e, più in generale, delle aree agricole a sud della città. Un discorso che è un’opportunità per rinsaldare l’identità della nostra metropoli e i legami con il territorio delle comunità che abitano i nostri quartieri»

Quali sono gli utilizzi ipotizzati dagli esperti?

«Lo studio definisce il contesto in cui si dovrà operare per recuperare questo importante bene pubblico. Ne parleremo nell’incontro pubblico che organizzeremo nelle prossime settimane, ma certamente posso anticipare che le funzioni agricola e sociale dovranno essere sviluppate all’interno del Parco del Ticinello ed essere centrali in ogni progetto di recupero. La funzione agricola dovrà essere preminente, in ragione del contesto in cui è inserita la cascina e per l’area di 6,5 ettari di terreni, che potrà essere a disposizione dei futuri conduttori. La funzione sociale per l’interesse sempre mostrato da parte di cittadini e associazioni per la Campazzino, per l’area didattica che le si trova accanto e per la grande frequentazione pubblica del Parco Ticinello».

Dopo la presentazione cosa succederà?

«All’incontro contiamo nella presenza degli assessori del Comune Emmanuel Conte al Demanio, Elena Grandi al Verde e Anna Scavuzzo all’Agricoltura, che in misura diversa hanno responsabilità sulla Campazzino. Con loro studieremo come procedere per semplificare le procedure, anche individuando un unico interlocutore all’interno del Comune, e arrivare alla pubblicazione di un bando o una manifestazione di interesse per l’assegnazione della cascina».

Un’idea dei tempi?

«Il nostro impegno è fare bene e presto. Primo obiettivo: mettere in sicurezza la cascina e avere un progetto esecutivo di recupero complessivo e per lotti entro il 2027. L’ideale sarebbe per questa data avere anche un soggetto che inizi a coltivare l’area agricola – vasta come nove campi di calcio – pertinenziale alla cascina. Da parte nostra, come Municipio 5 abbiamo deliberato l’anno scorso di allocare 413mila euro per la messa in sicurezza della Campazzino. Sono un primo passo, ma contestualmente ci stiamo guardando intorno per trovare altri fondi e finanziamenti».

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