«Al di là della circonvallazione c’è grande bisogno di aiuto»

Guardarsi indietro per scorgere chi è in difficoltà sembra un atteggiamento dimenticato o comunque delegato alle grosse realtà di sostegno.  Per fortuna, non è sempre così. Esistono piccole realtà, che si impegnano in prima persona. Una di queste l’associazione Supporto Popolare, che opera nei quartieri Corvetto-Calvairate e Certosa-Prealpi. Ce la presenta il presidente Stefano Re

Quando nasce Supporto Popolare?

«L’associazione Supporto Popolare nasce a maggio dell’anno scorso. In realtà però molti di noi si erano già attivati durante il Covid, sostenendo anziani, persone in quarantena, fasce di popolazione che fino a prima della pandemia vivevano normalmente. Abbiamo partecipato con Emergency e con il Comune a Milano Aiuta, un progetto di supporto alimentare, per la distribuzione porta a porta di generi alimentari o medicinali. Subito dopo la pandemia abbiamo aderito al progetto Nessuno Escluso, sempre con Emergency, che abbiamo ancora in corso, per la consegna di pacchi alimentari nelle zone Corvetto e Calvairate, ed a nord in zona Certosa, da principio in modo informale e individuale, ma in seguito abbiamo sentito la necessità di creare Supporto Popolare, per dare una forma giuridica al nostro lavoro».

L’immagine di Milano è di una città dinamica, ricca. Voi che realtà incontrate?

«Una realtà molto differente segnata dalla circonvallazione, nel senso che girando nei quartieri oltre la circonvallazione, pur non trovando situazioni di degrado, ci imbattiamo in realtà dove le istituzioni latitano e dove c’è grande bisogno di aiuto. In questo contesto ci siamo inseriti subito e abbiamo trovato una grande risposta collaborando con il progetto Nessuno Escluso. Noi distribuiamo i pacchi alimentari ogni 15 giorni, nelle strade, dove i beneficiari debbono superare l’imbarazzo di esporsi rivelando il loro bisogno e purtroppo ci troviamo anche nella situazione di dover dire di no a molte persone, perché il progetto ha un numero limitato di aventi diritto. Il sostegno che forniamo va al di là dell’aiuto alimentare. Il 90 per cento delle persone che si rivolgono a noi sono extra comunitari, con un grande problema di barriera linguistica che impedisce il semplice accesso a servizi che per noi sono scontati. Li aiutiamo ad avvicinarsi ai canali ufficiali per regolarizzare posizioni di documenti irregolari, permessi di soggiorno scaduti, avvio al lavoro, ci interessiamo di casi di marginalità con famiglie occupanti abusive di appartamenti. Anpi ed Arci sono nostri interlocutori e siamo contenti di svolgere le attività di doposcuola nelle loro sedi di via Tommei e di via Bodoni».

Nella vostra documentazione vi richiamate ai valori dell’antifascismo e della Resistenza. In che modo questi valori vengono praticati nella vostra attività?

«Non siamo un’associazione prettamente politica, ma crediamo che a tutt’oggi i valori dell’antifascismo e della Resistenza siano ancora validi e troppo spesso vengono dimenticati. I nostri volontari provengono da realtà diverse e non abbiamo alcun vincolo politico, però nel momento in cui abbiamo pensato di fondare un’associazione ci è sembrato giusto porre dei valori cardine nei quali riconoscersi. I valori dell’antifascismo si riconoscono nella solidarietà che pratichiamo nei quartieri, nell’aiutare chiunque indipendentemente dall’estrazione, provenienza o etnia».

Quanti volontari annoverate in questo momento?

«Siamo circa una cinquantina di persone che orbitano intorno a Supporto Popolare, speriamo di crescere ulteriormente. Più volontari ci saranno, maggiori saranno le cose che potremo fare. Tra l’altro ci sono progetti nuovi che stanno partendo. Stiamo partecipando con Emergency e Cascina Cuccagna, quest’ultima capofila del progetto, al bando di Food Policy del Comune di Milano per l’apertura di un nuovo hub alimentare dove i beneficiari potranno prendere i beni di prima necessità, invece di ricevere i pacchi preconfezionati nei magazzini di Emergency».

Come vi sostenete economicamente?

«Noi facciamo tutto a titolo gratuito, ma sostenere una associazione comporta dei costi che annualmente dobbiamo affrontare. La partecipazione ai bandi assieme alle donazioni costituiscono voci importanti delle nostre entrate economiche».

Per info, donazioni economiche, di vestiti, materiale didattico e giochi:  www.supportopopolare.org

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