Corvetto Street Basket Academy, nata da un’idea di Vincenzo Belluomo e Giovanni Venegoni vincitrice del bando Scuola dei quartieri, raccoglie nei fine settimana oltre trenta ragazzi, dagli 8 ai 14 anni
«Ti va di provare a giocare?». È questo il semplice invito che da alcune settimane viene indirizzato da qualificati allenatori ai giovanissimi che si trovano a passare nei paraggi di uno dei campetti da basket in zona Corvetto. Se la risposta è affermativa, il ragazzino si ritrova in quattro e quattr’otto con una palla a spicchi in mano a palleggiare sul campo e a sperimentare i suoi primi tiri a canestro. Una ricetta semplice quanto efficace che nel giro di poco tempo ha portato 38 piccoli cestisti, di età compresa tra 8 e 14 anni, a iscriversi alla Corvetto Street Basket Academy (Csba), un progetto di inclusione sociale che si propone di rivitalizzare i playground di quartiere, facendo leva sulle capacità aggregative della pallacanestro.
Ma come è nata questa bellissima iniziativa? Ce lo racconta Vincenzo Belluomo, uno dei due fondatori dell’Academy: «Durante la pandemia io e Giovanni Venegoni ci siamo ritrovati a bere un caffè; entrambi colpiti dal “deserto” in cui si era trasformato il quartiere, soprattutto per i ragazzi.
Da sinistra Giovanni Venegoni e Vincenzo Belluomo fondatori della Corvetto Street Basket Academy.
Così abbiamo cominciato a confrontarci alla ricerca di possibili soluzioni». Vincenzo, estroverso ed empatico, ex giocatore e ora allenatore, è da sempre un appassionato di basket; Giovanni, più riflessivo e schivo, è un progettista che per natura l’organizzazione ce l’ha nel sangue. I due, così apparentemente diversi, concordano sulla visione di fondo: gli interventi funzionano se nascono dal basso, da chi vive ogni giorno le problematiche del territorio. Sulla base di questa convinzione i due decidono di partecipare al bando 2022 della Scuola dei quartieri, l’incubatore di iniziative del Comune di Milano, che aiuta i cittadini a realizzare i propri progetti. E quello presentato da Vincenzo e Giovanni, che prevede di istituire una scuola itinerante che insegni gratuitamente i fondamentali della pallacanestro, risulta tra i vincitori. Il resto è storia recente: il 4 aprile scorso la CSBA, Corvetto Street Basket Academy, viene ufficialmente aperta alla presenza dell’assessora Martina Riva.
La propensione a tessere rapporti e partnership è una delle strategie che i due fondatori stanno perseguendo per dare respiro al progetto anche in futuro: «Attualmente il finanziamento previsto dal bando ci consente di garantire ai ragazzi le attrezzature per gli allenamenti, più un kit di base (maglietta e zainetto), ma dall’anno prossimo dovremmo individuare altre forme di finanziamento, come donazioni e collaborazioni con altre realtà associative». Strategia che sta già dando buoni frutti: Pierluigi Marzorati, uno dei monumenti della pallacanestro italiana e ora presidente di Liba Italia, l’associazione nata da ex stelle del basket, che diffonde i valori del loro sport di elezione, colpito dall’iniziativa di Vincenzo e Giovanni, li ha contattati proponendo una partnership. L’idea è realizzare insieme nuovi progetti e per assicurare continuità di azione, grazie al reperimento di fondi da condividere. La CSBA non trascura naturalmente il quartiere in cui opera. L’entrata nella Rete Corvetto si sta dimostrando un passo decisivo per ottenere visibilità e sviluppare ulteriori partnership. Come l’accordo da poco stipulato con la cooperativa La Strada, storica realtà associativa del Corvetto che metterà a disposizione un locale per la sede e il magazzino; o ancora il patto di collaborazione il “Giardino dei Desideri”, siglato con il Municipio 4, per la cura e la rigenerazione del giardino pubblico di via Ravenna.
È sabato mattina, sono venuto di persona ad assistere a un allenamento. Vedere 30 ragazzini impegnarsi, ridere, fare squadra è un’emozione grande a cui tutti avevamo perso l’abitudine. «Qual è il segreto per ripartire?», chiedo a Vincenzo. «Abbattere le barriere. Barriere di tipo economico innanzitutto: nelle periferie non tutte le famiglie possono permettersi di coprire le rette di iscrizione a una società sportiva; ma soprattutto barriere psicologiche, come quelle che il Covid ha creato nella mente di moltissimi giovani che si sono sempre più chiusi in sé stessi».
La conferma arriva puntuale da Elisa, la mascotte del gruppo, che di fronte alla mia domanda: «Cosa ti piace di questa esperienza?», risponde con entusiasmo (senza mai smettere di palleggiare): «È un modo facile per fare nuove amicizie!». Mentre mi avvio, lancio un’ultima occhiata al playground: di fronte a quella moltitudine di giovani di varie etnie, età e provenienza accomunate dalla voglia di divertirsi e stare insieme, sono attraversato da due certezze: se da un lato il basket si conferma un “linguaggio” universale, dall’altro la strada è il luogo fisico e simbolico da cui ripartire, sempre.
Il gruppo di cestisti, educatori e amici della Corvetto Street Basket Academy nel campetto di via Ravenna, con un ospite d’eccezione, Pierluigi Marzorati (il secondo da sinistra), presidente dell’associazione Liba (di cui fanno parte, tra gli altri, anche Dino Meneghin e Antonello Riva) che ha deciso di sostenere la Corvetto Street Basket Academy. “L’ingegnere volante” o il “Pierlo” , come veniva chiamato dai tifosi, in nazionale ha disputato 277 partite, vinto un oro Europeo, 3 bronzi e 1 argento alle Olimpiadi (ne ha disputate 4): con la Forst Cantù ha vinto 2 scudetti italiani, 2 Coppe intercontinentali, 2 Coppe Campioni, 4 Coppe delle Coppe, 4 Coppe Korac.
I campi da basket
La Corvetto Street Basket Academy (Csba) si ritrova nei campetti di via Ravenna, via Montemartini e nel parco pubblico Agrate/Ortles due volte ogni fine settimana. Possono giocare ragazzi dagli 8 ai 14 anni, seguiti da 4 allenator e una educatrice. Per saperne di più pagina Fb Corvetto Street Basket Academy e Is Corvettostreetacademy.