Nel Municipio 5 nasce una “rete” per il lavoro

Dal Tavolo territoriale, un nuovo soggetto per le politiche sociali ed educative

I volontari della Rete lavoro, da destra Giorgio Franchina, Roberta Calvetto, Patrizia Accattino, Amalita Modena e Giacomo Facchinetti.

«Un crescendo Rossiniano», sono le parole  che Amalita Modena, volontaria e coach, usa per raccontarci i primi sei mesi di attività della Rete lavoro, il nuovo soggetto nato dal Tavolo territoriale per le politiche sociali ed educative del Municipio 5. L’avventura, iniziata il 5 dicembre scorso, con gli obiettivi di favorire il lavoro di prossimità e la rigenerazione attraverso patti territoriali, di settimana in settimana si è trasformata, per far fronte alle richieste di aiuto, sempre più numerose e diverse.

«In poco più di sei mesi abbiamo incontrato oltre 70 persone – continua Giorgio Franchina, volontario. con un passato da dirigente del settore informatico –. Di queste più di un terzo ha trovato lavoro, un secondo gruppo lo sta cercando con noi e un terzo ha rinunciato. Proprio oggi abbiamo collocato delle persone presso un nuovo albergo, in Alzaia Naviglio Pavese. Ci siamo riusciti dopo dei colloqui che ci hanno consentito di capire le capacità e le aspettative dei candidati, quindi trovare l’opportunità di lavoro giusta».

In questi se mesi nelle due stanze di via Tibaldi 41, che il Municipio ha attribuito alla Rete lavoro, si sono presentate persone di ogni tipo, dai 17 ai 60 anni, con l’unica caratteristica in comune di essere demoralizzati da ricerche di lavoro senza esito. «Esiste un distacco tra le aspettative e l’offerta del mercato del lavoro, sia per i giovani che escono dalle scuole che hanno bisogno di orientare le loro ricerche, che per le persone adulte, le cui competenze sono obsolete, e devono capire come proporsi – prosegue Amalita Modena –. Noi funzioniamo da primo approdo, proponendo una relazione personalizzata, empatica, prima di tutto per sciogliere resistenze e creare un clima di fiducia».

Sulla base di questo primo colloquio, i volontari della rete valutano assieme al candidato quali strade intraprendere. Per alcuni vengono proposti percorsi formativi o di sostegno, da svolgersi presso gli altri soggetti del Tavolo territoriale. In altri casi è sufficiente procedere nella definizione delle competenze e delle strategie per la ricerca del lavoro. «Aiutiamo a scrivere un cv che sia adeguato alla ricerca in corso– ci spiega Giacomo Facchinetti, ex direttore del personale in una grande azienda –. e poi prepariamo al colloquio, per aiutare a gestire l’ansia e valorizzare le competenze».

In questi mesi la Rete lavoro, per trovare le offerte di lavoro per i candidati, si è rivolta ai soggetti partecipanti del Tavolo territoriale, ha cercato sul web e si è basata sulla rete di relazioni personali dei propri volontari. Ma ora tutto questo non basta più. «Abbiamo chiesto al Municipio 5 di sostenerci con più forza, per avere l’appoggio istituzionale per contattare i soggetti che rappresentano le categorie produttive che più offrono occupazione, come i commercianti, ristoratori e albergatori», conclude Giorgio Franchina, che aggiunge: «Abbiamo anche bisogno di uno spazio, per far scrivere cv ai candidati, perché molti non hanno il pc. Per questo stiamo discutendo con la biblioteca Tibaldi, ma al momento ci mancano i computer. Insomma di lavoro ce n’è, in tutti i sensi».


Contatti

Municipio 5, il viale Tibaldi 41, primo piano

Aperta il lunedì e venerdì 9,30 – 12,30.

Per appuntamenti retelavoro5@gmail.com

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