San Paolo: nel 2026 il via ai lavori di ristrutturazione

di Laura Barsottini

Sanità – La ristrutturazione costerà 105 milioni di euro, durerà 5 anni e sarà realizzata a blocchi. Nell’intenzione dei progettisti e della Regione l’ospedale sarà una struttura all’avanguardia, in grado di mettere al centro il benessere psicofisico di pazienti, personale sanitario e caregiver.

Ospedale San Paolo

Un progetto importante, quello della ristrutturazione dell’Ospedale San Paolo. Che finalmente, dopo rinvii, sospensioni, allagamenti, crolli dei soffitti e problematiche varie, prenderà il via all’inizio del 2026 e che prevede un’idea di ospedale che mette al centro pazienti, personale sanitario e caregiver.

«Questo ospedale va incontro a una ristrutturazione molto importate perché coinvolgerà tutto il SanPaolo – spiega in una video-intervista a Il Giorno Simona Giroldi, direttrice generale dell’ospedale dell’Asst Santi Paolo e Carlo –. Dobbiamo non solo ristrutturare ma ricollocare una serie di servizi che sono obsoleti dove si trovano. In particolare mi riferisco a tutta la parte ambulatoriale che verrà spostata nei piani più bassi della struttura, così come l’ospedale diurno, che sarà spostato nella parte centrale, attualmente in parte occupata dalla Statale di Milano».

Simona Giroldi, direttrice generale dell’ospedale dell’Asst Santi Paolo e Carlo

Ospedale a “dimensione uomo”

Il progetto si propone di ridefinire l’identità stessa del servizio sanitario ospedaliero, con un pensiero che punta al benessere psicofisico di chi ha bisogno di cure ma anche a quello di chi quelle cure le deve prestare.

«Sarà un ospedale a “dimensione uomo”, ovviamente dal punto di vista sanitario ma anche strutturale, con spazi accoglienti in grado di migliorare “l’esperienza del paziente” e dei suoi cari rendendo meno stressante il percorso all’interno dell’ospedale. Secondo il concetto che la struttura deve essere a misura di paziente ma anche di chi ci lavora, vogliamo avere un occhio di riguardo anche verso gli operatori sanitari, creando delle aree dedicate per facilitare il dialogo tra i professionisti che vivono e lavorano nella nostra Asst.

«Se noi mettiamo gli operatori sanitari al centro – continua Simona Giroldi – loro in maniera naturale metteranno al centro il paziente, che resta l’obiettivo di tutti coloro che hanno deciso di dedicare la propria vita lavorativa al servizio della comunità».

Il nuovo progetto prevede una riorganizzazione funzionale

Ospedale San Paolo – Ingresso Pronto Soccorso

La struttura del San Paolo risale agli anni ‘70 e risente di un’organizzazione funzionale oggi ormai superata. Ad esempio ogni reparto su tutti i piani accoglie all’interno della stessa area funzionale locali di degenza, Day Hospital, ambulatori e studi medici, senza una chiara separazione funzionale tra le attività con la conseguenza di tempi di spostamento lunghi e disorientanti per i pazienti, l’uso intensivo degli ascensori, con conseguenti inefficienza energetica e criticità in termini di privacy per i pazienti ricoverati.

I punti fondamentali del nuovo progetto si basano sulla riorganizzazione funzionale: attraverso la delocalizzazione ai piani bassi degli ambulatori e del day hospital; la creazione di due aree dipartimentali (area di medicina nel blocco A e area di chirurgia nel blocco B); l’impiego del blocco centrale C come veicolo di comunicazione tra le due aree. Le degenze ai piani superiori avranno stanza singola o doppia con servizi in camera. Infine, il design di spazi come le sale d’attesa sarà progettato per migliorare l’accoglienza.

Rendering del progetto della biblioteca del reparto pediatrico dell’ospedale San Paolo

Costi e tempi della ristrutturazione

Grosse novità anche dal punto di vista dei costi e dei tempi: «Il progetto originario prevedeva lo stanziamento di 55 milioni di euro per la ristrutturazione edilizia più 5 milioni per il rinnovo delle apparecchiature – dice la direttrice generale –. Noi porteremo la spesa a 105 milioni di euro riaggiornando le tariffe ai costi attuali, visto che il progetto iniziale è del 2021, e aumentando gli spazi che verranno ristrutturati».

Inizialmente finanziato dal Ministero della Salute la nuova ristrutturazione vede l’ulteriore incremento economico da parte di Regione Lombardia. «La delibera regionale di aprile ha stanziato i primi 35 milioni che si aggiungono ai 55 originari – annuncia Giroldi –. Per quanto riguarda i tempi, noi procederemo con una ristrutturazione a blocchi e quindi da otto anni dovremmo passare a cinque. Durante questo periodo, l’ospedale continuerà a funzionare.

Bene la ristrutturazione, ma che lotte per ottenerla

di Claudio Calerio

La notizia della riqualificazione dell’Ospedale San Paolo arriva dopo anni di lotte condotte sul territorio dal comitato “Cittadini per il diritto alla salute – Articolo 32 Milano Metropolitana”.

Queste le considerazioni del coordinatore Gianni Cavalcanti, che ne ripercorre la storia:
«A partire dal 2015 Regione Lombardia, attraverso l’allora assessore alla Salute Giulio Gallera, cambiando idea e progetti più volte, ha iniziato a progettare la chiusura degli ospedali S. Paolo e S. Carlo, per costruirne uno al Ronchetto sul Naviglio. Ipotesi contestatissima, poi decaduta con la motivazione che i costi per bonificare l’area interessata sarebbero stati altissimi. In seguito, con una delibera del settembre 2021 che prevedeva di “… concentrare le alte specialità all’Ospedale San Carlo e di convertire il San Paolo in un polo di degenza a bassa intensità e cure intermedie…”, la Regione decideva di ridimensionare drasticamente le attività specialistiche e del Pronto soccorso, che costituivano e costituiscono ancora un punto di riferimento importante per oltre 500mila abitanti dei Municipi 5 e 6, e dell’hinterland del Sud Ovest Milano».

«Il 2 dicembre del 2021 – continua Gianni Cavalcanti – il nostro comitato ha organizzato una riuscitissima manifestazione pubblica con una fiaccolata davanti all’Ospedale San Paolo. Aderirono consiglieri regionali di centro sinistra, il sindaco di Cesano Boscone Simone Negri, numerosi consiglieri del Comune di Milano, i presidenti del Municipio 5 Natale Carapellese e del Municipio 6 Santo Minniti, il vice presidente del Municipio 7 Manuel Sciurba, rappresentanti sindacali, di associazioni, comitati, sezioni di partiti del territorio.

La grande mobilitazione contro la delibera regionale

Abbiamo organizzato ripetuti presidi davanti all’ospedale e distribuito volantini di denuncia, anche ai mercati di quartiere della zona. Questa grande e capillare mobilitazione ha fatto sì che la delibera regionale, che prevedeva il drastico ridimensionamento dell’Ospedale San Paolo non avesse più seguito».

«Ora è previsto un finanziamento ministeriale di 60 milioni che comprende l’acquisto di molte apparecchiature. Se alle decisioni attuali seguiranno i fatti, esprimiamo un giudizio favorevole alla ristrutturazione e riqualificazione dell’Ospedale S. Paolo. Naturalmente seguiremo con molta attenzione lo sviluppo dei lavori e adotteremo tutte le verifiche necessarie affinché l’operazione vada in porto nei modi e nei tempi previsti».

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