Un percorso attraverso i campi di riso ormai prossimi al raccolto, cascine, boschi e laghetti. E se si prenota si può visitare la Cascina Museo Salterio

Un itinerario ciclabile tra quelli più a portata di mano e, come spesso succede in questi casi, tra i meno conosciuti, è quello chiamato “Camminando sull’acqua”. Il punto di partenza si trova lungo il ramo milanese della VenTo (Venezia-Torino, che coincide con l’Alzaia Naviglio Pavese), alla chiusa di Moirago. Chi ne avesse voglia, potrebbe iniziare in bellezza, con una visita, previa prenotazione, al Musa, Museo Salterio – Officina del gusto e del paesaggio, che ha sede nell’omonima cascina, giusto a lato della chiusa.
Dalla chiusa di Moirago a Cascina Torre
Avanzando di pochi metri fino all’incrocio con il ponte sul Naviglio, si prende a destra la strada per Zibido. Raggiunto Zibido, tenendo sempre la destra si arriva al parco, delimitato dalla roggia Colombano. Sulla riva opposta si può ammirare la bella cascina San Giovanni.
Continuando lungo la ciclabile si arriva al Parco del Lago Mulino di Cusico: un ameno laghetto attorniato da una vegetazione lussureggiante. C’è anche un’area giochi. Proseguendo fino all’entrata della frazione di San Pietro Cusico, e seguendone l’indicazione si arriva ai Laghi Carcana, tre laghetti in mezzo al verde, dove si pratica la pesca sportiva, con ristorante, terrazza vista lago ed area bimbi.
Lasciati i laghi, attraversato San Pietro Cusico (che anni addietro ospitò una stazione di ripopolamento della cicogna bianca, endemica della zona, ma scomparsa fino a qualche decennio fa), e fatto mezzo giro della rotonda al termine dell’abitato, si prenda la stradina di fronte per Cascina Torre.

Tra le risaie e il silenzio, fino a Cascina Boscaccio
Da qui in avanti, inoltrandosi nell’aperta campagna solcata da numerosi corsi d’acqua, non si “cammina” soltanto sulle acque, ma ci si immerge in un silenzio sconosciuto a chi abita in città.
Tenendo sempre la destra fino all’intersezione per la Sp 39 (Trezzano-Zibido), quindi svoltando a sinistra si raggiunge, in un paesaggio campestre a tratti alberato, la Cascina Mirabello, di fronte alla quale si trova l’edificio dell’ex mulino omonimo risalente al XV secolo, ora ristrutturato e sede della Rohka, impresa produttrice di confezioni ed accessori per l’abbigliamento in stile italiano con i colori dei patchwork colombiani. Avanzando per poche centinaia di metri si giunge al canneto del Boscaccio, una zona umida, paludosa, che precede la cascina Boscaccio, sulla riva dell’omonimo lago.

Tipica cascina lombarda a corte chiusa, di origine Settecentesca dedicata a S. Materno (con fondamenta originarie dell’XI secolo) è oggi un centro per meeting, convention, cerimonie ed eventi vari. L’area del lago Boscaccio, di circa 85 ettari, dà rifugio a 180 specie di uccelli. Il Gruppo Ornitologico Lombardo vi gestisce una stazione di inanellamento oltre a svolgere attività didattiche. Le acque del lago ospitano numerose specie autoctone di pesci. Lungo il perimetro si snoda un percorso pedonale.

Alla Madonna del Dosso e poi si torna indietro
Cascina Cantalupo a Arrivati al termine della pista ciclabile, vale la pena di proseguire, girando a sinistra in strada Cascina Cantalupo. Raggiunta la cascina e prendendo subito dopo la stradina a destra, si può già scorgere in lontananza un rilievo del terreno coperto da un boschetto che nasconde l’oratorio della Madonna del dosso. Rifatto nel 1859, l’origine dell’oratorio non è certa, ma si ritiene che sia stato costruito nella seconda metà del Settecento, utilizzando materiali provenienti dal preesistente oratorio di epoca medievale di San Materno nell’area del Boscaccio. Qui termina, dopo aver pedalato per circa 20 chilometri, il percorso di “Camminando sull’acqua”.
Breve pausa, poi di gira la bici e si torna indietro.
